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Lucera sdogana l’arte degli outsider. In vetrina il talento di persone con disabilità

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Lucera, riconosciuta “Città d’arte” in provincia di Foggia, sdogana l’outsider art. Ha trovato l’apprezzamento di critica e pubblicola mostra collettiva “Art-Brut-Il bello dell’arte“, promossa dall’associazione culturale Utò-Lo spazio della Luce, con la speciale partecipazione degli utenti dell’associazione di volontariato I Diversabili Onlus e con la collaborazione di ‘Aputèche-Arti Visive&Fashion Design, che ha firmato l’allestimento dell’esposizione.

L’evento espositivo, promosso in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre, ricalca concretamente la filosofia del pittore francese del Novecento Jean Dubuffet, il quale si affermò come uno dei promotori dell’Art Brut, l’arte spontanea». Per essere riconosciuta come tale, secondo Dubuffet, un’opera deve essere creata da un autore senza preparazione tecnica né teorica, da persone al di fuori delle stanze ufficiali. E il portone di via Pignatelli 14, in uno dei tanti palazzi storici di Lucera, ha aperto al talento degli utenti diversabili, in un progetto di condivisione territoriale. Esposti quadri e disegni in diversi stili pittorici – all’acquerello alla cera – unitamente a statuette realizzate in ceramica.

Alla base del progetto “Art Brut-Il Bello dell’arte” – sostenuto da Masseria nel Sole e Poser by Giorgia Ferosi – vi è l’esperienza quotidiana dell’accademia Cleonice Di Muro, durante il suo lavoro di responsabile del laboratorio creativo dei Diversabili Onlus. «Studiando arte – spiega Di Muro, vicepresidente dell’associazione Utò – mi sono resa conto che col progredire della società, l’uomo è andato alla ricerca dell’essenza, scardinando le sovrastrutture e le stratificazioni culturali fatte da secoli di storia. Ciò ha permesso di rivalutare la primordialità dell’essere, del gesto, della visione e della sintesi, permettendo di avvicinarsi soprattutto a chi lo fa naturalmente: bambini, malati psichiatrici, alienati. Per lo stesso motivo nel mio percorso artistico, cercando di arrivare alla sostanza attraverso la mia ricerca pittorica, è stata preponderante la scoperta del mondo della disabilità. Per me sono stati insegnanti, poiché l’arte visiva da sempre è il modo più semplice per l’uomo per esprimersi e trovarsi davanti a chi lo fa in maniera quasi fisiologica. Tutto questo è straordinario».

“La vera arte è dove nessuno se lo aspetta, dove nessuno ci pensa né pronuncia il suo nome, l’arte è soprattutto visione e la visione molte volte non ha nulla in comune con l’intelligenza né con la logica delle idee”. Il pittore francese Jean Dubuffet (Le Havre 1901-Parigi 1985) è “rinato” a Lucera attraverso il sorprendente talento di un gruppo di persone diversamente abili.

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Dalila Campanile

Giornalista pubblicista e addetta stampa. Laureata in legge, si specializza in Comunicazione. Cura la comunicazione di eventi e aziende made in Puglia con laboutiquedelleparole.it. Innamorata della sua terra, ama raccontarla.

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