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Lina Wertmüller. La regista più moderna del cinema italiano

A 93 anni si é spenta la regista che per anni ha rappresentato la modernità, l’ironia intelligente, il coraggio di essere donna in un mondo di uomini e di essere migliore.


Lina Wertmuller (Arcangela piu una serie di nomi e cognomi lunga quasi quanto i titoli dei suoi film), pur avendo avuto un solo Oscar alla carriera (al contrario di alcuni esimi colleghi e amici quali Federico Fellini che li ebbe anche per i film) si é dimostrata molto più abile, acuta, progressista nel fotografare la società italiana e i suoi mali da una prospettiva particolare, ironica e amara allo stesso tempo.
Una grande tra i grandi, probabilmente la più grande.
Proveniente da una famiglia aristocratica svizzera, prima donna nella storia del cinema a concorrere per il premio Oscar alla regia nel 1977 con il film Pasqualino settebellezze, famosa per i suoi titoli chilometrici che la rendevano unica nel panorama cinematografico, fin dal nome dei film che erano immediatamente attribuibili a lei e a lei solo.
Tra le personalità ad annunciare la scomparsa della regista novantatreenne ci sono il sindaco di Roma e il Presidente della Repubblica.
Immediato il tweet di Roberto Gualtieri: « Con Lina Wertmüller se ne va una leggenda del cinema italiano, una grande regista che ha realizzato film densi di ironia e intelligenza, la prima donna candidata all’Oscar per la miglior regia. Roma le darà l’ultimo saluto allestendo la camera ardente in Campidoglio ».Il Presidente Mattarella, ha espresso il suo cordoglio per la « regista e intellettuale di grande finezza, che ha dato vita in tutta la sua prestigiosa carriera cinematografica a film e personaggi indimenticabili ». Si legge in una nota del Quirinale. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini aggiunge: « L’Italia piange la scomparsa di Lina Wertmüller, una regista che con la sua classe e il suo stile inconfondibile ha lasciato un segno perenne nella nostra cinematografia e in quella mondiale. Ha avuto una carriera lunga e intesa, consegnandoci opere alle quale ognuno di noi resterà per sempre legato. Grazie, Lina ».
« Un ciao doloroso a Lina Wertmuller, genio cinematografico e civile », il ricordo dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. « Quando se ne va un Pasolini, uno Scola, un Monicelli, un Magni, un Proietti, un Falqui, o una Lina, ti dispiace e ti preoccupi di tutto il mondo che se ne va con loro ». Massimo Wertmüller attore e nipote ha ricordato la zia « L’Italia sta perdendo ultimamente riferimenti fondamentali. Portatori di qualità, del meglio, di intelligenza, di arte e di cultura. E sappiamo quanto oggi servirebbero la cultura, come ancora unico mezzo per crescere, per evolversi, per emanciparsi, e gli intellettuali , come appunto veicolatori di pensiero e cultura. Quanto servirebbero in questo sciagurato paese, il paese delle Belle Arti e del Rinascimento, con così tanti italiani invece distratti, anzi attratti da un centro commerciale, o da una vicenda del Grande Fratello, o dalle parole di un influencer che non da un capolavoro cinematografico »
Dal nostro blog Modaterapia ricordiamo il suo fascino oltre alla sua bravura, la sua eleganza, il suo essere iconica con gli inconfondibili occhiali bianchi portati da sempre.


Ii suoi film, tantissimi e bellissimi, andrebbero riscoperti tutti da Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” (1973), Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), Pasqualino Settebellezze (1976), La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978) e Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (1978) solo per citare i più famosi. Per Pasqualino Settebellezze, che ebbe successo anche negli Stati Uniti, la Wertmüller è candidata a tre Premi Oscar nella cerimonia del 1977 (migliore regia, miglior film straniero, migliore sceneggiatura), mentre una quarta candidatura arriva a Giancarlo Giannini per la sua interpretazione del protagonista. Lina Wertmüller , Côme già affermato, è la prima donna a essere candidata alla vittoria dell’Oscar come miglior regista; dopo di lei ci saranno solo Jane Campion, Sofia Coppola, Kathryn Bigelow, Greta Gerwig, Emerald Fennell e Chloé Zhao, rispettivamente nel 1994, 2004, 2010, 2017, 2021.
Amica di Marcello Mastroianni, aiuto regista di Fellini nella Dolce Vita e in 8 1/2, molto vicina a Zeffirelli per il quale fece due regie teatrali e anche a Sofia Loren , la si ricorda soprattutto per aver lavorato con due giganti del cinema, la compianta Mariangela Melato e il grande Giancarlo Giannini che hanno rappresentato la coppia perfetta dei film di Lina Wertmüller.
La sua carriera inizia negli anni ‘60 con Canzonissima (aiuto regia ) e con Il giornalino di Gianburrasca con Rita Pavone é prosegue per 60 anni (trovando anche il tempo di sposarsi e adottare una figlia) e termina idealmente con l’Oscar annunciato nel 2019 e consegnato nel 2020 a Los Angeles, segno indelebile della sua grandezza.

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