L’altare della Basilica di Santa Maria di Siponto
L’ALTARE DELLA BASILICA DI S.MARIA DI SIPONTO
di Aldo Caroleo
La mensa dell’altare della Basilica di Santa Maria Maggiore è costituita da uno dei reperti storici più interessanti sotto il profilo storico artistico e simbolico della Siponto Antica.
“ Scavato in un unico blocco marmoreo “bigio antico” proveniente con tutta probabilità dall’Asia minore, il sarcofago sipontino è stato attribuito ad artisti della tradizione scultorea costantinopolitana, attivi tra la fine del VI e l’inizio del VII Sec. d.C.” (M.Mazzei).
Era stato utilizzato come nucleo dell’altare barocco, che nella campagna di restauro degli anni ’70 è stato rimosso e dal quale è venuto alla luce.
La cassa presenta la parte frontale suddivisa in riquadri; nei tre centrali compaiono altrettante croci latine profilate le cui estremità sono arricchite da sottili volute, mentre i bracci di ancore si innestano quasi alla base delle croci di destra e di sinistra.
Dalla base della croce del riquadro centrale si dipartono dei germogli a palmetta. Nella metà superiore, sempre della croce centrale, vi sono due dischi che circoscrivono croci greche ad estremità patenti.
Il messaggio simbolico del sarcofago è inequivocabile.
Si era pensato che le croci esterne fossero decorate con foglie di edera; ma questa pianta è rappresentata, quasi sempre, avvinta a qualche elemento architettonico e le foglie dell’edera sono del tipo palmato..
L’ancora , invece, è il simbolo della speranza per eccellenza.
L’ancora, con le sue caratteristiche di stabilità e sicurezza, è una bella immagine della speranzadel credente fondata su Gesù Cristo.
Essa ci mantiene attaccati a Dio stesso, alla roccia della Sua immutabile fedeltà. Per il credente è di grande conforto sapere di essere legato per sempre a Cristo.
Egli, una volta compiuta l’opera salvifica della Croce con la sua Resurrezione (il germoglio dellabase della croce del riquadro centrale) è entrato in Cielo come nostro “Precursore” come è detto nella Lettera agli Ebrei:
“Noi che abbiamo cercato rifugio in Lui dobbiamo afferrarci saldamente alla speranza che ci è posta davanti: in essa noi infatti abbiamo come un’ancora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell’interno del santuario dove Gesù è entrato come nostro precursore”.(Ebrei, 6.20)
“Precursore” era il nome, molto significativo, che si dava alla scialuppa che, staccandosi dalla nave, portava l’ancora in un luogo adatto a garantire la sicurezza di tutto l’equipaggio.
Ecco ciò che Gesù Cristo è spiritualmente per coloro che gli appartengono. Egli è
“entrato per primo alla presenza di Dio per preparare loro un luogo”
e la Fede, come la catena dell’ancora, nascosta alla vista perché immersa nell’acqua, lega saldamente a Lui tutti i riscattati.
Aldo Caroleo , Siponto