Spettacolo Italia

La storia di Tony Santagata ad ‘Inchiostro di Puglia’: “Manfredonia per me come Las Vegas”

Il primo artista a portare la Puglia oltre i suoi confini, alla ribalta nazionale, è stato sicuramente lui.

Cantautore e cabarettista pioniere di un filone (Puglia) che solo molti anni dopo sarebbe esploso.

Abbiamo avuto l’onore di conoscere Tony Santagata, così gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia.

Caro Inchiostro di Puglia
Mi chiamo Antonio, anche se tanti mi conoscono col mio nome d’arte che poi è il nome della mia città. Sì vengo da Sant’Agata di Puglia un comune di circa 2000 abitanti della provincia di Foggia.

Allora da dove devo cominciare?
Partiamo dall’inizio…

Erano gli anni del primo dopoguerra quando a 15 anni partii dalla mia Sant’Agata per trasferirmi a Manfredonia, per studiare al Liceo Classico. Uno spostamento piccolo, ma per me ragazzino era come andare a vivere a Las Vegas.
Da lì ho cominciato a cantare dappertutto, soprattutto alle Feste di Carnevale.

Alla fine degli anni 50 una tradizione di canzone popolare “Pugliese” vera e propria non esisteva.
O meglio c’erano tanti cantanti nati in Puglia che cantavano in napoletano. C’erano delle strofette in dialetto (neanche canzoni intere) che conoscevano solo nei paesi, spesso riadattate da paese a paese. Ma nulla di più.

Parliamo di preistoria. Erano altri tempi, difficile portare la Puglia fuori Regione. Ricordo ancora quando in quegli anni arrivato a Torino (città che amo) per esibirmi in un Teatro Cabaret ante litteram, lessi su un portone “Non si affitta ai meridionali”, ricordo ancora come la cosa mi gelò il sangue.

Molti mi conoscono soprattutto come “cantautore italiano” (nella mia carriera ho venduto 62 milioni di dischi) ma sono stato anche il primo (mo non è che mi voglio vantare ma il fatto è vero) a portare il cabaret in Italia. Nei Locali Notturni, nei Teatri e poi in RAI.

Ricordo “Cabaret Ovunque”, in assoluto il primo programma radiofonico che portò il Cabaret italiano alla ribalta in RAI. Era un programma tutto mio in presa diretta, dal vivo, dove in un modo o in un altro finivo sempre per parlare di PUGLIA. La Puglia ce la mettevo dappertutto.

Tanto che fui pure richiamato.
“E’ un programma nazionale” mi dissero “E basta a parlare sempre di Puglia”.

Ma credo lo facessi inconsciamente, perché il cuore sempre là se ne andava. E così da quando all’età di 12 anni scrissi il testo della canzone “Puglia Mia”.

Vabbè ma andiamo avanti con gli anni…

Una città che ho amato tanto e che tanto mi ha dato è Milano.

Lì ho potuto fare esplodere la mia grande passione per il cabaret. Con un repertorio tutto mio, fatto di monologhi e canzoni (che avevo già collaudato a Roma). Anni passati inaugurando locali alla moda, alcuni aperti proprio per il sottoscritto.

Ricordo che fui scritturato quale protagonista al DERBY CLUB Milano, dopo essermi tirato la calzetta, stabilendo un record assoluto di circa 230 serate consecutive in questo locale prestigiosissimo, sfidando una concorrenza agguerritissima dei numeri uno milanesi!

Cosicché nel 1970 sempre sul palco del Derby Club dalle mani Enzo Tortora ho anche ricevuto il premio come “Miglior Cabarettista Italiano”.

Poi da lì tantissime altre cose sono successe.

Ho avuto una carriera lunghissima fatta di Teatri, Televisione e Radio. Non facendomi mancare le più popolari manifestazioni dell’epoca, dal “Cantagiro” al “Festival Bar” al “Festival di Sanremo” – dove nel 1973 ho vinto il Premio della Critica quale “miglior poeta”.

Una Vittoria strepitosa a CANZONISSIMA, con un record di cartoline voto (a quei tempi si votava con le cartoline). E la mia canzone “Lu Maritiello” che diventò famosa in tutto il mondo.

Ma non dimenticherò mai i 20 minuti di applausi al Madison Square Garden di New York, dopo 2 date tutto esaurito, che mi hanno aperto le porte dei teatri più famosi del mondo.

Questo è un capitolo di una storia che va raccontata bene, per comprendere quali sono gli sviluppi eccezionale a cui ha portato.

Ma mi hai detto di essere breve, come si fa : )

In mezzo a tutte queste cose sono stato anche tra i fondatori della Nazionale Attori (della quale sono stato a lungo capocannoniere). E ci tengo a raccontarti che una delle mie opere “Padre Pio Santo della speranza” è stata eseguita in Vaticano presso l’Aula Paolo VI la sera della canonizzazione del Santo.

Caro Inchiostro di Puglia oggi a 86 anni posso dire che la vita mi ha dato tanto, tantissimo. Grandi gioie. Grandi successi. Ma di recente caro Inchiostro mi ha dato anche il più tremendo dei dolori, quello che un padre non dovrebbe mai vivere. La perdita del mio unico figlio Francesco in periodo di Covid.

Periodo che mi ha tenuto anche tanto lontano dai miei nipoti.
Ed è per loro che devo essere forte.

Ultima piccola cosa ti voglio dire prima di chiudere. Nella mia vita sono stato ovunque, ho viaggiato tantissimo anche se praticamente da sempre vivo a Roma. Ma la residenza non l’ho mai cambiata, mai, per una questione affettiva risulto ancora oggi dopo tutti questi anni un cittadino di Sant’Agata di Puglia.

Grazie per l’attenzione.

Gelsomino Ceramiche
Promo Manfredi Ricevimenti
Centro Commerciale Gargano
Promo UnipolSai ilSipontino.net

Redazione

ilSipontino.net dal 2005 prova a raccontare con passione ciò che accade sul Gargano ed in Capitanata. Per segnalare variazioni, rettifiche, precisazioni o comunicazioni in merito al presente articolo è possibile inviare email a redazione@ilsipontino.net

Articoli correlati