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La giovane arbitro vittima di revenge porn: “Due giorni chiusa in casa”

– “Stanno girando dei miei video privati su Telegram e Whatsapp, video non condivisi da me e alcuni di essi fatti a mia insaputa. Ho sporto denuncia, stanno rintracciando i colpevoli e chi si occupa della condivisione dei video, perché anche questo è un reato da codice rosso“. Cominciava così la denuncia fatta attraverso la sua pagina Instagram da Diana Di Meo, giovane arbitro di calcio della sezione di Pescara, vittima di revenge-porn. “Ho denunciato tutto sui social per farmi forza, perché erano due giorni che ero chiusa in casa.

Chiusa con la paura di uscire, chiusa per non vedere nessuno, per non incontrare gli sguardi di chi mi conosce o di imbattermi in estranei. Ho parlato per farmi forza“.

grazie a dei ragazzi che mi hanno mandato i link delle chat dove venivano condivisi. È una situazione che non auguro veramente a nessuno, sto cercando di resistere ma non tutti ci riescono: dobbiamo segnalare questi video, le persone che continuano a condividere queste cose

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Redazione

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