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La città felice (Arte) Orti e Arnie trasformano la città

Il cambiamento della città, la trasformazione di aree industriali in spazi verdi, con il proliferare di orti urbani e arnie, anche sui balconi cittadini, questo e altro nel workshop conclusivo del progetto CASA FUTURA PIETRA, intitolato “LA CITTA’ FELICE. (ARTE) ORTI E ARNIE TRASFORMANO LA CITTÀ”, riprorgrammato a Palazzo Tupputi a Bisceglie lunedì 23 gennaio, nell’intento di riagganciare l’edizione dauna del “museo temporaneo difuso” di Intramoenia Extra Art a cura di Giusy Caroppo – appena conclusa nel Parco Archeologico di Siponto e Ipogei Capparelli – alle prime tappe, svoltesi tra gli spazi pubblici e artistici della città di Bisceglie, tra cui il noto Dolmen, e la cava dei Dinosauri di Altamura.

Ideato e coordinato da Cristina Pistoletto, con la partecipazione di Elena Carmagnani, permetterà di conoscere e approfondire, attraverso l’interazione diretta con le relatrici, quello che, da fenomeno di nicchia è diventato consuetudine di moltissime città, da tempo dedite a progetti di coltivazione, autoproduzione e costruzione di valori comunitari anche nell’ottica del risparmio.

Il workshop, della durata di due ore – dalle 18.00 alle 20.00 – si rivolge a tutti coloro che, sia privati o enti pubblici, associazioni con esperienze di orti sociali o di recupero di edifici in disuso, insieme a esponenti delle classi dirigenziali o accademiche, possedendo o progettando delle aree verdi, le vogliano destinare all’“arte del coltivare” nel rispetto della memoria storica dei luoghi e di regole “etiche”, secondo la modalità comune di come “impiantare” o conservare un “orto” – inteso nel senso di parco “culturale” – modalità tesa a recuperare essenze in via di estinzione o a coltivare prodotti di uso comune con metodologie scientifiche o nella logica di accorciare la filiera dal produttore al consumatore.

Cristina Pistoletto porterà all’attenzione alcune esperienze pionieristiche, realizzate in paticolare nella città di Torino. Elena Carmagnani discuterà di progettazione sostenibile, marketing urbano e sociologia urbana, elementi che convergono in nuova sfida professionale. Modera Carla Masciandaro, cordinatrice del programma di workshop di Casa Futura Pietra. I temi si concentreranno intorno a quelli della “città felice”, come prospettiva di interpretazione di passato e presente per un luogo futuro, anche attraverso lo strumento dell’arte come mezzo interpretativo e fautore di utopie.
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Cristina Pistoletto ha una formazione artistica variegata, che prende l’avvio nel 1979 con lo studio del canto, unitamente ad esperienze di formazione teatrale e di espressione multimediale e vocale, nella ricerca di uno stretto rapporto tra uso della voce e necessità drammatica del gesto. Realizza così numerose performances e collaborazioni in ambito nazionale e internazionale, avviando un percorso di lavoro sul rapporto dell’attualità con l’espressione artistica, con l’obiettivo il dare forma a un “aedo moderno” che possa incarnare le tensioni di diverse componenti artistiche e l’attualità, a partire dalla prima performance-cantata su testo tratto da un articolo di giornale, “Se piange il cuore meccanico, breve riflessione teatrale” (Verona, 1990) cui fa seguito, nel 1991, “Dall’Anno Uno a oggi” di Michelangelo Pistoletto, (Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli TO; Marstall Theater, Monaco di Baviera, Febbraio 1994) e “Mouthpiece”, con cui partecipa alla quadriennale d’arte Documenta IX (Kassel, Giugno 1992), poi eseguita in numerose altre performances. Nel 1996 ha scritto soggetto e libretto dell’opera lirica “Senatus” – la cui riduzione in forma di concerto è stata rappresentata al Museo Pecci di Prato e al Marstall Theater di Monaco di Baviera – incentrata sul tema cruciale della vecchiaia, opera che prevede, oltre al coro e all’orchestra, tredici cantanti anziani. Ha partecipato alle nuove produzioni di “Anno Uno”, Teatro Regio di Torino 2009 e Teatro del Museo del Louvre -Parigi 2013, qui con la figlia Elettra. Sono seguite diverse performances con vari artisti visuali e musicali. Alla fine del 2014, in collaborazione con l’artista Andrea Roccioletti, ha ideato e realizzato il primo dei progetti Respons(ability.

Elena Carmagnani, nata a Torino (1969), è architetto PhD, socio fondatore di Studio999 (www.studio999.it) e Presidente dell’Associazione OrtiAlti (www.ortialti.com). Si laurea con lode al Politecnico di Torino nel 1995 in progettazione architettonica. Dopo alcuni anni trascorsi all’estero, in Germania (Resident Artist presso l’Akademie Schloss Solitude di Stoccarda) e a Parigi dove ottiene il DEA (Diplome d’études approfondis) presso l’ Ecole d’Architecture Paris Belleville, rientrata in Italia apre lo studio di architettura Studio999. Nel 2003 completa il Dottorato in Progettazione Edile presso il Politecnico di Torino e dal 2005 al 2008 è professore a contratto presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.  Dal 2006 al 2014 è responsabile comunicazione e attività culturali di Urban Center Metropolitano di Torino, dove è curatrice di mostre, cicli di incontri, eventi per i cittadini. Nel 2013 avvia il progetto OrtiAlti che vince numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali e, in particolare, il primo premio del concorso per imprenditoria femminile We-Women for Expo e Padiglione Italia. Oggi OrtiAlti è un’associazione formata da architetti, designers e agronomi, in prevalenza donne, che promuove la realizzazione di ortialti sui tetti degli edifici, orti di comunità che sono dispositivi di rigenerazione urbana e sociale dei quartieri delle città.  Tra i progetti in corso, l’ortoalto Le Fonderie Ozanam è il progetto pilota dell’associazione e ha permesso l’avvio del processo di rigenerazione di un ex complesso industriale, destinato a diventare un nuovo community hub a vocazione green.

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Redazione

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