Politica Italia

Interrogazione Gatta sull’impianto per il trattamento della plastica a Macchia

“E’ assolutamente incomprensibile lo sperpero di risorse pubbliche che fa supporre ci sia una scelta politica volta allo sviluppo di iniziative industriali in alcune aree – nel caso di specie quella dell’Ex Enichem, immediatamente a ridosso dell’abitato di Manfredonia, città che ha già pagato uno scotto altissimo a certi processi di industrializzazione scevri da ogni logica o dinamica di tutela dell’ambiente e della salute – anziché in altre”.


Così il Consigliere regionale Giandiego Gatta (Forza Italia) pone un’interrogazione urgente a risposta scritta (depositata stamane presso la Presidenza del Consiglio regionale) al Presidente della Regione Michele Emiliano e all’Assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, circa l’insediamento dell’impianto di trattamento della plastica nell’area Ex Enichem di Manfredonia. Un progetto che beneficerebbe di circa 24milioni di euro di fondi comunitari candidato ad un bando pubblico regionale dal Comune di Monte Sant’Angelo nell’Isola 12 di quell’area. Trattasi di un impianto per la produzione di materia prima seconda (MPS) derivante dal recupero e\o riciclaggio della plastica dal ciclo della differenziata.


“Un impianto di prima selezione di carta, plastica e metalli già esiste nella zona industriale di Manfredonia all’interno del capannone ASE (Azienda Servizi Ecologici) – rileva il Consigliere Gatta -. Un impianto nuovo di zecca, ma fermo da anni senza che sia entrato in funzione. Il costo di questo impianto è di un milione di euro, a quanto pare spesi inutilmente, in quanto la Regione Puglia, la stessa che ha autorizzato l’impianto di 24 milioni di euro nell’area ex Enichem Zona Asi di Macchia di Monte Sant’Angelo, non ha dato, senza concrete motivazioni, l’autorizzazione al suo funzionamento nonostante sia stata sollecitata, nell’ultima conferenza di servizi del settembre 2018, ad esprimere il parere. Tutto questo – aggiunge Gatta – avrebbe comportato la perdita di oltre 10 posti di lavoro unitamente alla riduzione degli introiti per l’ASE di Manfredonia, costretta a svendere i rifiuti, con il conseguenziale non abbattimento del costo della TARI, che grava oltremodo sulle tasche dei cittadini”.


 Alla luce di questo scenario, quattro sono i quesiti che il Consigliere Gatta pone con forza al Presidente Emiliano e all’Assessore Maraschio:

– se siano a conoscenza dello stato di avanzamento delle bonifiche nello stabilimento Ex Enichem, ed in caso affermativo precisare l’entità di tale stato ed i termini della sua localizzazione;

– se sia stato osservato quanto disposto dal Decreto n.468 del 18 settembre 2001 del Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare, che disciplina il “Programma nazionale di Bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati di interesse nazionale”, dei quali l’area Ex Enichem, sita in agro di Monte Sant’Angelo, ed a ridosso dell’abitato di Manfredonia, fa parte;

– se risponda a vero che la Regione Puglia sia resa edotta che l’ASE, azienda municipalizzata per i servizi ecologici di Manfredonia, abbia già allestito un impianto dello stesso tipo di quello che si vorrebbe realizzare nella zona Ex Enichem di Macchia di Monte Sant’Angelo, ed esattamente nella restante parte dell’Isola 12 dell’Ex Enichem;

– se e quali valutazioni siano state effettuate in ordine all’eventuale impatto e ricadute che l’allocazione dell’impianto in oggetto nel sito ex Enichem possa avere sulla salute della popolazione manfredoniana.

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