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Gentile: “Vieste, Ospedale di Comunità subito”

La qualità dei servizi di cui è possibile usufruire, soprattutto intermini di offerta sanitaria, culturale, sicurezza e viabilità, è ilbiglietto da visita più attrattivo per qualsiasi località, tanto piùse di grande rilievo turistico come il promontorio garganico e la suacapitale, Vieste.

 

E invece, proprio nella città di Vieste, meta estiva – e non solo – dicentinaia di migliaia di turisti e visitatori, si sta consumando datempo una telenovela divenuta oramai stucchevole e non piùsopportabile. Protagonista principale il Direttore Generale della ASL,trama la declinazione in peggio del modello organizzativo del presidiosanitario di emergenza urgenza, esito finale un danno enorme non soloper i cittadini viestani e dell’intero territorio, ma anche per latenuta turistica.

E tutto questo con il citato Direttore Generale della ASL che tira ilsasso e nasconde la mano: prima declassa il Presidio di Primointervento a Punto di primo intervento territoriale (con il ricorso al118 che, come si sa, versa peraltro in condizioni di grande disagio)poi rassicura Istituzioni e Cittadini che tanto non cambia nientein termini di fornitura del servizio perché i due modelli sonosostanzialmente sovrapponibili.

Nel contempo, però, rifiuta qualsivoglia confronto di merito econtraddittorio. Perché mai, se è certo di dire la verità?

Da mesi, e non solo per chi scrive, la cronaca dei fatti stadimostrando l’esatto contrario. Semmai ve ne fosse bisogno basterebbela riduzione dei giorni utili per eseguire i prelievi ematici perdimostrare che ci troviamo di fronte a un avvicinamento a tappeforzate all’obiettivo finale: smantellare di fatto un presidio che,pur fra mille difficoltà, ha garantito alla comunità viestana e delpromontorio almeno i servizi fondamentali.

Il Sindaco della Città da mesi è costretto ad inseguire il DirettoreGenerale nella continua e snervante altalena del “togliere” per poi aparole concedere.

Sapendo, entrambi, che l’unica, possibile ed ottimale soluzione non èquella di ripristinare il modello dei Punti di primo intervento maquella di realizzare nel complesso sanitario un Ospedale di Comunità,come previsto da una legge dello Stato, il D.L. 70 del 2015.

Il quale, con una norma che sembra scritta apposta per lecaratteristiche del territorio viestano, ipotizza per tali fattispeciela realizzazione di una struttura ospedaliera con la previsione diposti letto per degenze mediche e chirurgiche che affiancano il prontosoccorso e le diagnostiche per immagini e di laboratorio. Norma,ripeto e sottolineo per chi di dovere, che si preoccupa meritoriamentedi assicurare i livelli di cura essenziali in aree particolarmentedisagiate geograficamente, con collegamenti viari complicati chedilatano i tempi di percorrenza verso gli ospedali di rango superiore,tanto più con i picchi di presenze stagionali.

Se il Sindaco di Vieste vorrà condividere questa battaglia, noi saremoal suo fianco. E, insieme, coinvolgeremo il Presidente Emiliano. Comeassessore al ramo ma, soprattutto, come Presidente di questa Regione.

Perché l’Ospedale di Comunità a Vieste non significa solo sanità maanche attrattività turistica e sviluppo economico. Per il Gargano, laprovincia di Foggia, e l’intera Regione.

 

 

On. Elena Gentile

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Redazione

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