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Florian Lettl incontra la stampa

Può sembrare sorprendente che, nonostante l’intensa produzione di Wolfgang Lettl (1919]2008), in Italia non sia stata sino ad oggi organizzata una mostra delle sue opere, e che l’artista non sia adeguatamente conosciuto dalla critica e dal grande pubblico.

Eppure Wolfgang Lettl ha trascorso molto tempo (dal 1973 al 2005) in Italia ed in particolare nella sua villa qui a Manfredonia, dipingendo molti dei suoi quadri surreali e, sotto l’influsso della luce del Sud, di tanto in tanto anche qualche tela impressionistica.

Al contrario, in Germania molte delle sue immagini surreali e impressionistiche sono a disposizione del pubblico in due propri musei, ad Augusta e a Lindau, ove Wolfgang Lettl era una persona riconosciuta, apprezzata, molto influente nel mondo che
frequentava.

Come si può spiegare?

Per Wolfgang Lettl la casa e il giardino nell’amata Manfredonia erano il rifugio per il suo potere creativo, per il suo impulso artistico. In questo scenario, che aveva creato e determinato sin dal 1973, in questo suo paradiso personale e familiare, a cui solo pochi confidenti avevano accesso, trasformava in immagini surreali visibili le sue idee, le sue emozioni, il suo modo di sentire lasciandosi guidare dalla sua eccezionale creatività, dal suo gusto estetico, ma anche dal calore e dai colori di un ambiente che amava.

“Tutta l’arte ha le sue origini nella solitudine del creatore.” (Wolfgang Lettl)

Quasi 10 anni dopo la sua morte, grazie anche alla disponibilità del Comune di Manfredonia e di alcuni amici, saremo dal 4 agosto al 3 settembre a Manfredonia per la mostra “Manfredonia, la mia amata” che ospiterà una selezione dei suoi dipinti (35 impressionisti e circa 40 immagini surrealiste) per il pubblico Italiano.

Florian Lettl
www.lettl.de

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Redazione

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