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Energas finanzia la campagna elettorale di Di Maio con 50 mila euro. L’ex grillino nel 2016: “Il deposito è rischioso. Ma siamo impazziti?”

I tanti che hanno creduto (e sostenuto) la campagna elettorale dell’ex ministro Luigi Di Maio, leader del fallimentare progetto Impegno Civico, si aspettavano sicuramente qualcosa del suo misero risultato elettorale. Molti imprenditori hanno sostenuto con delle proprie finanze l’opera di Di Maio. Fra i contributori, svelati ieri dal giornale di Marco Travaglio Il Fatto Quotidiano, c’è sicuramente uno che ha lasciato tutti increduli: quello di Energas, tra le aziende più grandi di gas presenti in Italia. 

Il quotidiano scrive che Di Maio ha preso dall’Energas di Diamante Menale ben 50 mila euro. Non una somma altissima, in confronto alle altre ricevute in questa campagna elettorale, ma sicuramente anomala per tutta una serie di questioni. 

Il Fatto scrive: “È la stessa Energas contro la quale Di Maio, ancora grillino, protestava nel 2015. All’epoca, il vicepresidente della Camera, già istituzionale ma comunque battagliero, scese in campo per dire “no” al mega impianto Energas da costruire a Manfredonia (Foggia). La battaglia contro il progetto è andata avanti negli anni ed è ancora in corso, nel frattempo per Di Maio qualcosa è cambiato”. 

Sarà proprio cambiata qualcosa, considerando che l’ex leader dei grillini sostenne con grande forza e decisione il referendum contro l’Energas che si tenne a Manfredonia a fine 2016. Proprio in quell’occasione, Di Maio venne in città al Palazzo dei Celestini – accompagnato dai vertici del M5S provinciali e regionali – per ribadire la sua contrarietà al progetto del mega-impianto di deposito di gas GPL. 

In quell’occasione, Di Maio dichiarò: “Bisogna votare no per scongiurare un rischio ambientale notevole per questa città che ha già pagato tanto nel passato in termini di industrie velenose. In questo Paese non impariamo mai la lezione. C’è stato un terremoto nel centro Italia che conferma quanto sismica è la nostra penisola. E adesso autorizziamo Energas a costruire il deposito di GPL più grande d’Europa in una zona altamente sismica come il Gargano? Ma siamo impazziti? Andate tutti a votare il “no” perché è una questione di sicurezza”.

Erano parole pronunciate da Di Maio il 7 novembre 2016. Nel 2022 il pericolo, forse, è scomparso. Così la la donazione di Energas è sembrata agli occhi dell’ex grillino meno inopportuna.

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