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Elena Del Pozzo, la mamma confessa. Spuntano i biglietti misteriosi. “La madre voleva incastrare il suo ex marito”

Sin da subito, ieri, il raggio d’azione degli investigatori era chiaro: la famiglia. Le ricerche per la scomparsa di Elena Del Pozzo, la bambina di cinque anni di cui era stata denunciata ieri la scomparsa a Mascalucia nel catanese, si erano subito concentrate sulla famiglia. Intuizione corretta. Questa mattina, dopo un lungo interrogatorio, Martina Patti (madre della bambina) ha confessato l’omicidio di sua figlia. Non ha spiegato la dinamica dell’omicidio, ma ha fatto ritrovare il cadavere della piccola a meno di 400 metri da casa loro. 

Agli inquirenti ha spiegato che non capiva quello che stava facendo. Per gli inquirenti la bambina è stata uccisa in casa, non appena tornata dall’asilo. La madre avrebbe coperto il cadavere in quel terreno non distante con terra e cenere lavica. 

Ai carabinieri era suonata strana la dinamica del rapimento. La madre, infatti, aveva denunciato il rapimento di sua figlia e aveva raccontato che tre uomini incappucciati le avevano sottratto la bambina. Un rapimento anomalo e con moventi insussistenti: per il contesto familiare e le dinamiche descritte era stato considerato da subito improbabile un coinvolgimento della criminalità organizzata o di una eventuale richiesta di riscatto. 

La donna aveva anche raccontato che i tre uomini, portandosi via la bambina, avevano detto: “Non è bastato il biglietto? Dì a tuo marito che questa è l’ultima cosa che fa: a sua figlia la trova morta”. Gli investigatori, come la famiglia dell’ex marito di Patti, crede che la donna volesse coinvolgere in questa storia il suo ex marito, Alessandro Nicodemo Del Pozzo. L’uomo, arrestato in passato e poi scagionato per una rapina, un anno fa aveva ricevuto un biglietto sotto casa: “Non fare lo sbirro, attento a quello che fai”. A questo incrocio di biglietti la donna parla. 

La nonna paterna ha confessato che si era fidata della madre della nipotina. “Avevamo creduto alla storia degli uomini incappucciati: non avevamo ragione di non credere. Elena era una bambina meravigliosa”. La sorella del padre, invece, ha incolpato la Patti. “Martina Patti, la mamma di Elena, voleva incastrare mio fratello. Un anno fa mio fratello fu accusato ingiustamente di una rapina, ma fortunatamente fu scagionato completamente. Quando dal carcere passò ai domiciliari, sotto casa trovammo un biglietto di minacce. Mio fratello non sa nulla di nulla. A quel biglietto la madre della bimba ha fatto riferimento dicendo che avevano rapito Elena”. 

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