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Comunicato dell’avv. Fischetti in merito alle dichiarazioni dell’avv. Franco Metta

In data di ieri ultimo scorso si è avuto modo di ascoltare tramite gli organi di stampa il pubblico comizio tenuto dal sindaco di Cerignola, avv. Franco Metta, a difesa del proprio operato amministrativo e a confutazione dei provvedimenti istituzionali volti ad affermare le ingerenze criminali all’interno del Consiglio Comunale di quel Comune.

Prima di tale spettacolo, e nell’immediatezza della data in cui il Consiglio dei Ministri deliberasse sulla proposta del Responsabile del Dicastero degli Affari Interni di sciogliere il Consiglio comunale di Cerignola, abbiamo tutti apprezzato l’amaro pianto di quel primo cittadino che giurava sul suo onore e sui suoi due piccoli nipoti di non aver fatto nulla di illecito o illegale che comportasse una tale decisione ritenuta dallo stesso assurda e oscura.

Di più! Il sindaco Metta, avvocato di spessore, in tale frangente sollevava una questione cogente e preponderante, denunciando l’uso soggettivo e parziale dello strumento dell’informativa antimafia, da cui “…è impossibile difendersi…”, per l’alta discrezionalità demandata alla sua applicazione e perché ancora oggi si ritiene la sua natura definitiva e tranciante ancorché deve essere cautelare e preventiva: un’arma tanto opzionalequanto micidiale.

Nondimeno e contestualmente, nei proclami di detto comizio il sindaco Metta, ormai perso nel suo furore, deborda e scantona, chiamando in causa e a sostegno della propria difesa, altre realtà e soprattutto specifiche persone che nulla hanno a che vedere con sterili polemiche politiche ma comunque lese principalmente nel proprio onore e nella di loro dignità di cittadini.

Dunque, secondo l’assioma dell’avv. Metta un presidente del consiglio comunale di altro comune è socio di Romito, e della di lui famiglia, e siccome ciò per sé già è sufficiente per emettere patenti di illegalità, anche a livello amministrativo, egli che non è socio di nessuno non merita quanto in essere.

Il riferimento, seppur sconclusionato, è al mio assistito Francesco Romito, che ancora oggi aspetta di conoscere quale sarebbe stato il suo contegno immorale che avrebbe causato un giudizio di disvalore nei di lui riguardi posto che nulla e nella sua condotta giudiziale, e nel suo ciclo di studi, e – come del resto -nel suo percorso professionale possa essere macchiato da infamie pretestuose quantunque tangibili.

Ed allora, fino a quando si dovranno rievocare fantasmi mostruosi a fini strumentali per giustificare i propri fallimenti personali e no? E fino a quando i familiari di chi ha sbagliato gravemente, ma per se stesso, nel passato dovrà ereditare un lascito che non solo non ha voluto ma non ha potuto eludere? E questi cittadini dovranno un giorno pur lavorare o solo sfuggire al biasimo intermittente?

Orbene, seguendo (ma solo a titolo esemplificativo) tale contorto e contraddittorio teorema, un giorno tutto ciò varrà allora anche per i nipoti di questo Sindaco,i quali saranno ricordati per essere gli appartenenti alla famiglia Metta il cui patriarca è stato sindaco di un comune sciolto per mafia ed essi non avranno scampo e né dovranno lavorare perché altri gli additeranno di qualcosa che non hanno fatto me che comunque lo è per retaggio: una follia!

Naturalmente il sindaco Metta risponderà penalmente delle sue affermazioni al riguardo.

avv. Pierpaolo Fischetti

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Redazione

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