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Comune di Seregno e lo strano caso dello scioglimento del Comune di Monte Sant’Angelo

Pregiatissimo Direttore, pongo alla Sua attenzione la situazione che di seguito vado ad esporLe, nella speranza di poter ottenere il Suo autorevole interessamento.

Leggendo i giornali e ascoltando le notizie radiotelevisive sul caso Seregno, indubbiamente un po’ di rabbia mi viene; resta inteso, però, che la mia non è una condanna degli amministratori di Seregno, non avendone il potere per farlo né conoscendo i fatti: per natura sono garantista, va detto.

Comunque, Lei si chiederà il perché della mia rabbia.

Il Comune di Monte Sant’Angelo (FG), di cui sono stato il Vice Sindaco dal maggio 2012 al luglio 2015, il 17 luglio 2015 venne sciolto per presunti condizionamenti della criminalità organizzata (art. 143 del D.lgs. 267/2000).

Né prima di quella data né dopo (fino ad oggi, 28 settembre 2017!) nessuno di noi ex amministratori, dei Responsabili degli Uffici e dei dipendenti ha ricevuto avvisi di garanzia né altro. Strano che lo Stato, su proposta del Ministero dell’Interno, sciolga un Comune – quello di Monte Sant’Angelo, appunto – nel quale nessuno dei suoi ex amministratori sia mai stato coinvolto, neppure sfiorato, da reati di alcun genere e poi non sciolga Comuni nei quali sono in corso indagini o si concretizzino provvedimenti giudiziari: non credete che le cose vadano al contrario? O meglio, non è che l’art. 143 del D.lgs. 267/2000 è diventato uno strumento di scelte politiche o, peggio, di appartenenza partitica?

In genere, quando un Comune viene sciolto per condizionamenti o infiltrazioni della criminalità organizzata o tempo prima o tempo dopo ci sono provvedimenti della magistratura ordinaria che, evidentemente e giustamente, agevolano e giustificano lo scioglimento.

Lei non immagina l’onta che abbiamo dovuto subire: in una cittadina di circa 13.000 abitanti ci si conosce tutti e, mi creda, pensare solo un attimo al fatto che i tuoi concittadini, i tuoi amici, i tuoi vicini di casa sospettino anche solo per un secondo della tua onestà (in questo caso è ancor più grave, perché potrebbero convincersi che sei mafioso!) provoca sconforto, delusione, dolore.

Nei mesi scorsi, a distanza di ben due anni, oramai, dallo scioglimento, dopo due anni di commissariamento ministeriale, dopo aver constatato che, in presenza della troika ministeriale, nessuno dei Funzionari è stato cambiato, che le ditte che vinsero gli appalti con noi non sono state rimosse (evidentemente gli appalti erano stati fatti a regola d’arte e senza nessun condizionamento), dopo che tutto è stato confermato, persino alcuni organi di stampa hanno cominciato a dubitare di quel provvedimento.

Per esempio, il direttore di TgNorba e TgNorba24, Vincenzo Magistà, è intervenuto con un suo editoriale (http://www.norbaonline.it/od.asp?i=31146&puntata=Il-Fatto&pr=IL%20FATTO) il 27 luglio scorso, a definire strano lo scioglimento del Comune di Monte Sant’Angelo, visto che, evidentemente, la magistratura ordinaria non aveva, a distanza di due anni, ravvisato nulla nella condotta degli ex amministratori di Monte Sant’Angelo. Lo stesso Magistà è intervenuto su questo argomento, col suo telegiornale, il 23 e il 24 agosto ed, infine, anche ieri, 27 settembre 2017 (http://www.norbaonline.it/od.asp?i=34751&puntata=Il-Fatto&pr=IL+FATTO), quando, parlando dello scioglimento di un altro Comune pugliese, sempre a norma del D.lgs. 267/2000, ha definito per l’ennesima volta strano lo scioglimento del Consiglio Comunale di Monte Sant’Angelo.

Anche il noto quotidiano on line AFFARITALIANI.IT si è interessato al caso Monte Sant’Angelo in un articolo del 31.07.2017 (http://www.affaritaliani.it/puglia/monte-sant-angelo–br-l-odore-di-mafia-sfumato-492780.html).

Oggi siamo in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato e a rappresentarci in quella sede ci siamo rivolti al prof. Franco Gaetano Scoca, nella speranza che qualcuno si legga le nostre carte.

Avremmo bisogno di Lei, del Suo autorevole interessamento, perché tutti sappiano di questo “strano” scioglimento del Consiglio Comunale di Monte Sant’Angelo. Un’ultima cosa. Forse ha avuto ragione Pietro Paciello, il direttore del quotidiano “L’Attacco”, molto conosciuto qui in provincia di Foggia. Durante un’intervista fatta pochi giorni fa all’ex sindaco di Iasio, il direttore Paciello ci rinfacciava la nostra eccessiva buona fede (mi creda, detta da lui che non perse occasione e tempi, nei primi giorni dallo scioglimento, di criticarci e di farci apparire come dei capimafia, è stato per noi motivo di orgoglio) e aggiunse che, evidentemente, non eravamo nel corso politico giusto. Vorremmo tanto non credere a questo e pensare che non si rovinano la reputazione e l’onorabilità delle persone solo perché non hanno in tasca la tessera di un partito.

Grazie per quanto potrà fare; siamo fiduciosi della Sua attenzione. Cordialità.

Felice Scirpoli, ex Vice Sindaco di Monte Sant’Angelo (FG)

cell.: 3402215514 – e-mail: scife03@gmail.com – scife03@alice.it

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