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“Una città a strisce blu”

La Giunta Comunale di Manfredonia, con propria deliberazione n. 132 del 1/07/2016, ha individuato 29 aree urbane a parcheggio in tutta la città, per le quali la sosta dei veicoli sarà subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante l’utilizzo di dispositivi automatici.

Non c’è nulla da eccepire, tutto legittimo, tutto regolare. Infatti penso si possa considerare senz’altro positiva la riscossione automatizzata del costo del parcheggio nelle strisce blu, che delimitano le zone di sosta a pagamento. Ma, se ce ne avessero data l’opportunità, portando la delibera in Consiglio comunale, qualche utile contributo avremmo potuto darlo.

Infatti, nel dispositivo della delibera c’è un assillo che mal si concilia con l’esigenza di normalizzare l’ordine ed il rispetto delle regole, dopo anni in cui Manfredonia si è crogiolata nell’assenza di ogni regola. Si sente, infatti, nell’operazione parcheggio a pagamento, prevalere nettamente il bisogno di fare cassa, rispetto all’esigenza di spingere in avanti l’ordine civico. E questo bisogno di prendere soldi dovunque sia possibile, poi, non riguarda solo i debiti delle ultime gestioni amministrative, spesso ritenute festaiole e spendaccione, ma anche l’inveterata abitudine, che vige tuttora, al dispendio di danaro pubblico, ben al di là delle possibilità comunali, con obbligo poi per l’Amministrazione di chiedere al povero cittadino sempre nuovi e più gravosi balzelli.

 

Allora io mi chiedo se l’urgenza di fare cassa non sia stata ancora una volta cattiva consigliera. Infatti non è detto che i Comuni abbiano piena libertà di imporre parcheggi a pagamento un po’ in tutta la città.

 

Se è vero che la riforma costituzionale del 2001 ha dato ai Comuni italiani piena autonomia su come amministrare le proprie entrate, compresi i guadagni provenienti dai parcheggi a pagamento, è altrettanto vero che bisogna che le zone di parcheggio siano solo tese ad  ottenere comportamenti civili e rispettosi dell’ordine e del decoro della città, non a salassare i cittadini. Perciò chiedo agli amministratori comunali se hanno programmato, insieme a tali mezzi dissuasivi, congrue linee bianche per il parcheggio libero, vicino a quelle blu, e grandi aree libere lontano dal centro abitato, onde consentire a concittadini e turisti di  vivere la città senza infrangere le regole e senza che la vita diventi troppo onerosa.

 

Infatti, come chiarito dalla circolare (prot. N° 1712 del 30.03.2012) del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti,  è obbligatorio per i Comuni lasciare  parcheggi liberi nelle immediate vicinanze delle strisce blu. Nel provvedimento, il dicastero precisa anche il concetto di “Immediate vicinanze“; mentre il Codice della Strada, all’art. 7, comma 8, stabilisce che, qualora il Comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta, su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, esso deve riservare un’adeguata area destinata a parcheggio libero, senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta.

 

Ne consegue che le delibere comunali che violino questa norma sono da considerarsiillegittime, con il susseguente annullamento dei verbali elevati in conseguenza di esse. Pertanto, in caso di violazione di una dei due obblighi (presenza e vicinanza dei parcheggi gratuiti), i verbali notificati sono da considerare illegittimi.

 

Tale obbligo non sussiste solo per le zone definite “area pedonale” e “zona a traffico limitato“, nonché per quelle definite di particolare pregio storico e in altri spazi di particolare rilevanza urbanistica.

 

 

   Italo Magno

                              Consigliere Comunale di

                             Manfredonia Nuova

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Redazione

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