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Casa Sollievo della Sofferenza, Gatta: “Ecco la risposta del Governo”

WANDA FERRO, Sottosegretaria di Stato per l’Interno. Grazie, Presidente. Ringrazio l’onorevole interpellante. In merito alle questioni sollevate dall’interpellanza in esame, relativa alla “grave crisi economico-finanziaria” che sta vivendo la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza opera di S. Pio da Pietrelcina, con sede legale in San Giovanni Rotondo, viale Cappuccini, da addebitarsi ad una mancata assegnazione di adeguati finanziamenti da parte della regione Puglia, preme preliminarmente informare gli onorevoli interpellanti che, ai sensi della normativa vigente e del dettato costituzionale sul riparto di competenze tra Stato e Regioni, la tematica esposta rientra nell’alveo delle competenze esclusive della regione Puglia e non del Dicastero interpellato.

Premesso quanto sopra, di seguito si formulano le valutazioni pervenute dalla regione Puglia. La stessa regione ha comunicato di aver sempre garantito lo stesso livello di finanziamento alla struttura sanitaria privata accreditata, attesa la rilevanza che la stessa riveste per il Servizio sanitario regionale.

La regione ha precisato, inoltre, che il volume delle assegnazioni finanziarie è stato mantenuto, anche quando il livello di produttività è risultato inferiore rispetto al tetto assegnato, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia.

Inoltre, la regione precisa che, pur essendo in piano operativo e tenuta al rispetto del decreto legislativo n. 95 del 2012 in materia di tetti di spesa, ha sempre dimostrato grande attenzione alle esigenze dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, e non ha modificato nulla rispetto all’entità del finanziamento degli anni precedenti.

A parere della regione, va anche messo in luce che la struttura agisce nella piena autonomia organizzativa e gestionale, attesa la natura di struttura privata accreditata, e negli ultimi 18 anni – segnala sempre la regione, come rappresentato dall’amministratore delegato negli incontri intercorsi con stessa – è emerso che la Fondazione ha raggiunto un equilibrio di bilancio solo in quattro occasioni. Quindi, a giudizio della regione, probabilmente occorre un’analisi approfondita da parte dell’ente circa la corrispondenza tra i requisiti strutturali ed organizzativi, oltre ad una comparazione dei costi standard del personale, rispetto al valore della produzione. In particolare, per l’IRCCS i costi del personale risultano essere più alti di quelli sostenuti dalle strutture pubbliche, che pur applicano i contratti collettivi nazionali.

Inoltre, per il biennio 2023-2024, sono state stanziate ulteriori risorse economiche per l’abbattimento liste di attesa, che non sono da intendersi a fondo perduto, ma corrisposte alla reale produttività della Fondazione, con riferimento ad un panel di prestazioni rispetto alle quali la regione presenta tempi più lunghi nella erogazione.

La regione conclude la sua disamina, precisando che, rispetto alla autonoma decisione assunta dalla struttura di non rinnovare i contratti in scadenza, la stessa regione non può in alcun modo interferire sulle scelte aziendali (ente privato), nella piena consapevolezza che il rapporto contrattuale con la regione Puglia non è cambiato negli ultimi anni.

Concludo, rassicurando gli onorevoli interpellanti che, evidenziando nuovamente che la materia di cui trattasi è di stretta competenza della regione Puglia, è ferma intenzione del Ministero seguire e dedicare tutta l’attenzione, nel rispetto dei profili di competenza istituzionale, alle vicende legate alla struttura in esame, attesa la rilevanza che la stessa garantisce in termini di assistenza sanitaria non solo a beneficio del territorio, di tutta la regione Puglia

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Comunicato Stampa

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