Politica Italia

Caratù: “Queste guerre non ci appartengono”

Siamo difronte a guerre dichiarate, guerre non dichiarate ma guerreggiate. La città è sempre più distaccata e disinteressata non si appassiona , anzi abbandona la scena. Forse è questo lo scopo dei guerreggianti, la scarsa partecipazione, per poter acquisire il potere con i pochi supporter e tifosi a loro fedeli. Sicilia docet. La guerra tra il Generale ed il Sindaco, è funzionale solo a loro stessi l’uno per accreditarsi come futuro improbabile competitor, l’altro per distogliere l’attenzione dai gravosi problemi di Manfredonia. Il risultato è impietoso. È vero che in guerra ed in amore tutto è permesso , ma c’è sempre il limite del buon senso e del buon gusto. Il linguaggio dei guerreggianti è poco consono ai rispettivi ruoli e sono il sintomo di scarso senso delle istituzioni. Il Sindaco rimane il Sindaco eletto dal popolo con libere elezioni, di cui il Generale è stato artefice e grande supporter. il popolo sovrano di cui lui si proclama portavoce parla solo ed esclusivamente attraverso il voto .il cittadino, il politico, il professionista Riccardi può o forse ha tanti difetti e colpe è doveroso rimarcarli.Trovo encomiabile l’attività di denuncia e stimolo del Generale e della sua associazione di volontariato, sopratutto in tema ambientale, ma questo deve essere finalizzata ad una maggiore tutela e qualità della vita dei cittadini e non come trampolino di lancio per obiettivi personali facilmente intuibili.Il Sindaco non può trascinare nelle sedi istituzionali, diatribe che non sono istituzionali, non può usare le stesse come forma di pressione politica. Trovo estremamente sbagliato il ritiro dell’encomio al Generale, probabilmente non andava mai dato. Deponete le armi ,discutete, con linguaggio e proposte tali da appassionare la città è stimolare la partecipazione.

L’altra guerra guerreggiata e non dichiarata è tra forza Italia e movimento cinque stelle, entrambi vogliono accreditarsi come unica e vera opposizione. Sono gli atti e gli atteggiamenti nelle assise istituzionali che determinano il proprio ruolo, non certamente i comunicati. Certo Forza Italia si deve far perdonare decenni di inciuci ma va dato atto a Cristiano di battersi bene, con scarsi risultati. La città non ha bisogno di guerre ha bisogno di intuizioni, provvedimenti, fantasia, fondi,atti, partecipazione vera e disinteressata.

 

Giovanni Caratù

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Redazione

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