Politica Italia

Caratù: “Il Porto di Manfredonia c’è, ma è come se non ci fosse”

In questo assonnato Ferragosto, ad agitare la tranquillità degli amministratori ci ha pensato Michele Apollonio sulla gazzetta del mezzogiorno di sabato 13 con  un articolo intervista all’ingegner Mario Mega, coordinatore della costituenda Autorità L’approccio sulla situazione del porto di Manfredonia è molto concreto e professionale: analisi della situazione attuale con le sue caratteristiche e potenzialità. Le conclusioni sono ovvie dal punto di vista tecnico, ma impietose dal punto di vista politico amministrativo, Mega ritiene il porto di Manfredonia  baciato dalla fortuna “per la sua posizione ottimale e per le sue dotazioni Portuale del Levante di cui Manfredonia è parte integrante. tecniche di rilievo” afferma anche che,” il porto di Manfredonia  c’è ma come se non ci fosse… strutture scarsamente utilizzate, ampie aree a ridosso del molo  alti fondali sono rimaste deserte, il porto di Manfredonia è tutto da inventare”. Ma l’affondo più pesante lo rivolge ai commissari, per i loro undici anni di gestione  in cui “ nulla è stato fatto”,  e all’amministrazione di Angelo Riccardi “ che di questa situazione paradossale non pare si sia per nulla preoccupata. Si è limitata a sostenere i due commissari e dunque ad avallare  il fallimento del porto”…., definendo la posizione dell’amministrazione “ una posizione anti-territorio che pare non accenni a mutare”. L’ingegner Mega non sa che, come da una ricerca del corsera di qualche anno, fa i due commissari costavano alla casse pubbliche 290 mila euro l’anno, che fanno più di 3 milioni di euro totali di soli compensi. Ma quello che l’ingegnere certamente non sa è che a Manfredonia, da sempre, si sperimentano “formule politiche avanzate”. Quindi la non belligeranza tra il Sindaco ed i due commissari forse era frutto di tali sperimentazioni, certamente il prodromo di una nuova fase politica cittadina. Se la sua analisi di esperto ha portato alla conclusione che a Manfredonia c’è stato un fallimento delle attività portuali ne prendiamo buon nota,  forse in questo fallimento non escluderei l’A.S.I che delle aree pre portuali è gestore. Sono addolorato di aver avuto ragione. Da anni puntavo l’indice sulle potenzialità del porto, avrei preferito che il porto fosse volano di sviluppo ed occupazione, avrei preferito che al porto attraccassero navi cariche di grano per i nostri pastifici, come nel passato, visto che il prezzo del grano ancora oggi si forma alla C.C.I.A. di Foggia. Concludendo: è mai possibile che una città baciata dalla fortuna e con le sue dotazioni tecniche di rilievo abbia come attività prevalente la formazione di giovani destinati ad emigrare? Non bisogna arrendersi, possiamo ancora valorizzare le nostre fortune.  Non ce ne voglia l’ingegnere: se ha consigli e atti concreti li faccia, avrà la città dalla sua parte e il Sindaco Angelo Riccardi, che ha grande capacità di ascolto, rivedrà la sua posizione” anti-territorio”. Vada avanti. La città le sarà grato per la sua concretezza se questa è veramente a favore del territorio.

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