Politica Italia

Bordo scrive a Minniti per il C.A.R.A. di Mezzanone

Roma, 17febbraio2017

 

c.a.    on.Marco Minniti

         Ministro dell’Interno

 

 

Gentile Ministro,

sottopongo alla Sua cortese attenzione il caso della borgata rurale di Mezzanone, in agro di Manfredonia, a mio parere emblematica della necessità di modificare l’organizzazione dell’accoglienza dei richiedenti asilo politico e, più in generale, dei migranti se vogliamo evitare la moltiplicazione dei fatti accaduti a Goro, a Vitulano e in altre decine di Comuni italiani.

A poche centinaia di metri di distanza da Borgo Mezzanoneopera da 12 anni un C.A.R.A. che ospita stabilmente più di mille richiedenti asilo, numero di gran lunga superiore alla capacità di accoglienza del centro.

I circa 700 abitanti della borgata sono costretti a subire quotidianamente gli effetti della massiccia presenza di cittadini stranieri in attesa del riconoscimento del diritto d’asilo.

Di fatto, l’unico modo che i residenti hanno di evitare il coinvolgimento in micro conflitti etnici e atti di ordinaria violenza è l’autoreclusione in casa. Ciò vale ancor più durante i mesi estivi, quando agli ospiti del C.A.R.A. si sommano le migliaia di lavoratori stranieri che vivono nelle masserie abbandonate e nel cosiddetto Ghetto dei Bulgari, recentemente semi distrutto dall’incendio che ha provocato una vittima.

E’ indispensabile, caro Ministro, migliorare l’apparato di sicurezza a Borgo Mezzanone per scongiurare che l’inevitabilee quotidiana tensione esistente tra residenti e immigrati abbia conseguenze ben più gravi di quanto non sia già avvenuto in passato.

Quotidianamente, infatti, ricevo dai cittadini di Borgo Mezzanone segnalazioni di problemi e disagi, e sono anni che personalmente sollecito il Governo ad avere maggiore attenzione verso aree come quella di Mezzanone, dove la pacifica convivenza tra italiani e migranti è messa a rischio dalle conseguenze del sovraffollamento del Centro.

E’ necessario intervenire a Borgo Mezzanone e migliorare l’apparato di sicurezza.

Servesubito almeno un presidio fisso di polizia per prevenirecomportamenti socialmente pericolosi e penalmente rilevanti, e per rafforzare la tutela e il bisogno di sicurezza dei residenti cosi come l’efficacia e l’efficienza dell’apparato di contrasto e repressione dei crimini.

Inoltre, c’è bisogno diinstallare un adeguato sistema di videosorveglianza nell’intera area abitata della borgata.

Infine, è urgente accelerare l’iter di approvazione dei provvedimenti necessari a ridurre i tempi di decisione sulla domanda di protezione internazionale. La permanenza mediadei richiedenti asilo nel centro è di 6 mesi, ma sono numerosi i casi di persone che restano nella struttura per molto più tempo. Si crea, per conseguenza, una forte tensione emotiva, dovuta allo stress ed all’incertezza del proprio destino, che spesso sfocia in violenza e ribellione.

È poi necessario arrivare quanto prima ad una distribuzione più equa dei richiedenti asilo su tutto il territorio nazionale, anche al fine di evitare la loro concentrazione e permanenza solo in alcune comunità, come nel caso di Borgo Mezzanone.

I cittadini della borgata si sono sempre distinti per l’accoglienza e la solidarietà,ma le tensioni quotidiane rischiano di produrreconseguenze difficili da governare, anche sul piano dell’ordine pubblico. È necessario,quindi, fare ogni sforzo per gestire al meglio il sistema dell’accoglienza al fine discongiurare il senso crescente di insicurezza dei cittadini italiani,molto spessofomentato dai populisti di ogni matrice politica.

Caro Ministro, il lavoro svolto fino a questo momento da lei e dal Governo in materia di immigrazione ha prodotto risultati importanti.

Anche per questa ragione, confido nella Sua sensibilità e mi auguro di ricevere a breve un Suo cortese e positivo riscontro.

Cordiali saluti

 

On. Michele Bordo

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