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Bocconi avvelenati, strage di cani a Manfredonia. Dal 2005 al 2023 avvelenati in Italia oltre 15mila animali

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Bocconi avvelenati, strage di cani a Manfredonia. Dal 2005 al 2023 avvelenati in Italia oltre 15mila animali

Sono tre i cani randagi morti avvelenati tra sabato e domenica a Borgo Mezzanone, nel comune di Manfredonia (Foggia). “Non possiamo continuare a educare i nostri ragazzi al rispetto della vita, e poi tacere quando la vita viene distrutta con il veleno”, ha dichiarato l’assessora alla Tutela del benessere degli animali del Comune di Manfredonia, Maria Teresa Valente, che ha aggiunto: “Non basta indignarsi. Servono atti, servono scelte, serve giustizia. Perché la crudeltà non può avere spazio. E il silenzio non può diventare complice”.

I cani uccisi con il veleno vivevano in strada, sterilizzati e reimmessi, così come prevede la legge regionale pugliese, e di cui si prendevano cura i residenti. Appena ricevuta la segnalazione dell’avvelenamento il responsabile del canile rifugio Enpa di Manfredonia, Marco Lupoli, si è precipitato sul posto, prendendo in carico il terzo cane ancora vivo. Ha attivato il protocollo farmacologico contro l’avvelenamento e richiesto l’intervento urgente del veterinario. Purtroppo anche il terzo cane non ce l’ha fatta.

Purtroppo non è un caso isolato. L’uso di veleni e polpette avvelenate è un reato, ma continua a essere una pratica diffusa. Secondo i dati ufficiali raccolti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, che sulla materia è centro di referenza nazionale, dal 2005 al 2023 in Italia sono stati avvelenati 15.673 animali. Ma attenzione: stiamo parlando solo dei casi accertati. E spesso a morire sono gli animali selvatici di cui, purtroppo, non si ha traccia.

Casi non isolati

Il 19 marzo scorso, in Valserianaun uomo è stato individuato e fermato dalla Polizia Provinciale di Bergamo grazie all’ausilio di un cane antiveleni mentre disseminava esche avvelenate in un sentiero. L’uomo, che ha ammesso di aver compiuto il gesto come forma di difesa contro i lupi, è stato denunciato per uso di esche e bocconi avvelenati, tentata uccisione di animali, maltrattamento di animali e per violazioni delle normative sulla tutela della fauna selvatica.

Ussana, in Sardegna, pochi giorni fa è morto Argo, un border collie avvelenato con stricnina, mentre proprio in queste ore una ditta specializzata sta bonificando un’area di Montebello, in Umbria, dove sono state rinvenute polpette avvelenate.

Vittime dei bocconi avvelenati sono tutti gli animali: dai randagi agli animali domestici che vivono in famiglia ma anche e soprattutto la fauna selvatica. Anzi la pratica barbara di disseminare il territorio di veleni e esche avvelenate era legale in Italia fino agli anni ‘70 come strumento di contenimento e di controllo dei cosiddetti “animali nocivi”. Poi ci si è resi conto che non solo era una pratica primitiva e inutile, ma rappresentava un rischio serio per l’essere umano e per i suoi effetti secondari. Gli animali “nocivi” deceduti vengono poi predati da altri carnivori che muoiono a loro volta. E così via.

I dati: 15.673 animali avvelenati noti dal 2005

Elaborando i dati ufficiali dell’IZS del Lazio e della Toscana, dal 2005 al 2023, in Italia, gli animali avvelenati in Italia sono stati ben 15.673, mentre le esche trovate sono state 8.942. Ricordiamo sempre che si tratta di dati ufficiali ma non esaustivi: molto spesso gli animali morti non vengono rinvenuti e, di conseguenza, censiti. Nello stesso periodo le regioni italiane con il maggior numero di vittime sono state: Emilia Romagna (1.655 animali), Lazio (1.450), Abruzzo (1.391), Lombardia (1.381), Piemonte (1.313) e Toscana (1.126). Il maggior numero di esche e bocconi avvelenati sono stati trovati il Lombardia (1.222), Toscana (1.067) e Emilia Romagna (1.039).

Nel 2023 (ultimo anno di cui si hanno dati strutturati) gli animali avvelenati in Italia sono stati 918 di cui 145 in Lombardia, 110 in Emilia Romagna, 77 in Abruzzo e in Veneto, 69 nel Lazio. In coda le Marche con 9 animali avvelenati e la Valle d’Aosta con una vittima. Per quel che riguarda le esche rinvenute, anche per il 2023 è in testa la Lombardia (143), seguita da Lazio (98), Basilicata (69) e Veneto (63). Le esche rinvenute nel 2023 sono state complessivamente 755.

Il portale, la app, la mappa

Il Ministero della Salute sta facendo, tramite l’IZS del Lazio e della Toscana, un ottimo lavoro di prevenzione, censimento e studio. Esiste un portale che contiene molte informazioni. Sullo stesso portale è aggiornata in tempo reale una cartina dinamica dell’Italia con tutte le segnalazioni di rinvenimento di esche avvelenate. Ma la cosa più innovativa è la app “Bocconi avvelenati”. Disponibile per tutti gli smartphone, la app può essere liberamente scaricata non solo per segnalare casi sospetti ma anche per monitorare le segnalazioni.

Le attività dell’Enpa

Oltre all’attività di soccorso e di denuncia, ricordiamo che Enpa è attiva anche nella prevenzione e nella formazione di Unità cinofile antiveleno. In proposito ricordiamo il progetto svolto a Perugia realizzato in collaborazione con la Regione Umbria.

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