Politica Italia

“Ase ammalata di annuncite”

Non passa giorno che sui media appaiono annunci dell’a.s.e.,  dove  in pompa magna si pubblicizza la pulizia del fossato del castello, di  aver pulito e igienizzato i cassonetti a Vieste, di aver raccolto le  deiezioni canine ecc. Informare i cittadini è sempre cosa buona è utile, ma da un po’ quest’esercizio sta diventando giornaliero, puntuale e sospetto. Certo l’annuncite è praticata da alti esponenti di governo, ormai fa parte della politica per distogliere l’attenzione su quello che si è fatto. L’annuncite  all’a.s.e. a cosa serve? Riferiscono cose istituzionali, lautamente retribuite. Serve la pubblicità all’a.s.e ? Certamente no.

 

E’ un’azienda di proprietà pubblica, che lavora in regime di monopolio, con i prezzi che essa stessa impone al cliente comune di Manfedonia, la quale li ribalta ai cittadini in cartelle esattoriali. A cosa serve la pubblicità all’a.s.e se non ha bisogno di cercare nuovi clienti, oltretutto non avrebbe capacità finanziaria ed imprenditoriale per andare oltre. Allora a cosa serve o è servito un incarico, di svariate migliaia di euro, ad un’agenzia di comunicazione per qualche manifesto di annuncio della  raccolta differenziata , con un espediente ormai obsoleto nel linguaggio del marketing: “l’effetto attesa”. Oltretutto, a distanza di un anno, in molti quartieri la differenziata è un miraggio. La domanda che ci poniamo tutti è: la città è più pulita, il cittadino risparmia? Le risposte sono univoche. La cittadinanza ha risposto benissimo con grande senso civico. Se la città è più pulita, basta guardarsi intorno: cumuli che stazionano per giorni o settimane, discariche improvvisate dappertutto.

 

Forse l’annuncite serve a distogliere l’attenzione sui costi esosi e sui risultati scarsi. Qui farei una grande distinzione tra responsabilità politiche e quelle manageriali. La politica ha il torto di aver perso molto tempo, ma alla fine la differenziata la fatta partire, non prima di aver rimpinguato le casse dell’a.s.e di danaro fresco e contante. Mai come in questa fase, l’a.s.e  ha ricevuto dal Comune di Manfredonia circa 8 milioni di euro l’anno, circa  5.5 milioni di euro in contanti per una transazione con lo stesso comune, più il ripiano contabile di circa 1.6 milioni di euro per delle improvvise perdite, con una  procedura contabile quantomeno insolita. Mai l’a.s.e ha avuto tanti investimenti: acquisto capannone, parco mezzi fortemente rinnovato, forte assunzione di nuovo personale interno ed esterno, aumento delle consulenze esterne ecc. Qui la politica ci ha messo tanto, ovviamente con il denaro dei contribuenti, che si sono visti raddoppiare la t.a.r.i . Allora bisogna analizzare l’aspetto tecnico che doveva tramutare la volontà politica e i notevoli  investimenti in efficienza e produttività. La gestione tecnica manageriale è affidata per statuto non al presidente ma al direttore generale… allora le domande vanno riproposte. La città è più pulita? L’a.s.e. è più efficiente?  iI cittadino risparmia? L’efficienza la vediamo: da anni l’a.s.e ha un’abbondanza di personale amministrativo, che fa invidia ad una multinazionale e la soluzione non si vede. Consulenze esterne tante! La città è pulità… lasciamo giudicare ai cittadini utenti e pagatori, a cui sono stati affidate notevoli incombenze, non ultima la custodia e  la pulizia di cinque ingombranti mastelli. All’a.s.e. consigliamo di risparmiare i soldi pubblicitari, meno annuncite e più efficienza, con risposte di natura manageriale come si addice ad una s.p.a. che ha l’ambizione di diventare una holding pubblica di servizi.

 

Giovanni Caratù

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Redazione

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