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Arci: “La nostra Capitanata, è acclarato, è un’area violenta. Il 10 gennaio dovremo essere in tanti”

Siamo vicini a Cristian e Luca Vigilante, al Gruppo Telesforo, a tutti coloro che subiscono quotidianamente soprusi, intimidazioni, richieste estorsive e minacce.

Siamo vicini anche a quanti si sentono soli, che sono minacciati ogni giorno, che hanno subito violenza ed hanno il terrore di poter denunciare.

Ci sentiamo vicini a chi ogni giorno subisce provocazioni, atti di bullismo, soverchierie.

Siamo vicini anche a quanti si sentono soli nonostante siano sotto scorta.

La nostra Capitanata, è acclarato, è un’area violenta.

Infatti i media ci ricordano che a Foggia il Capodanno è stato squarciato da due attentati ad esercizi commerciali, e non da festeggiamenti.

Così come in provincia ci sono stati tre ulteriori attentati dinamitardi, da nord a sud. La guerriglia non si è mai fermata.

Dall’inizio dell’anno Foggia e provincia hanno subito troppi atti di violenza e di illegalità.

Oggi non c’è spazio per le polemiche, di nessuna natura, anche se sarebbe fin troppo facile alimentarle.

Il 10 di gennaio dovremo essere in tanti, nella pluralità più ampia, per la partecipazione alla manifestazione voluta da Don Ciotti, di cui tutti facciamo parte.

Non ci può essere spazio per le polemiche.

Non c’è tempo per issare bandiere di qualsiasi colore.

Perché dobbiamo da un lato incoraggiare, proteggere chi è impegnato nella crescita di questa provincia – e qui proponiamo che il corteo abbracci con una catena umana la struttura de “Il Sorriso”-  d’altra parte dobbiamo essere più vicini ad uno Stato sempre più presente di cui dobbiamo fidarci: dall’intelligence che deve essere più arguta fino al vigile urbano che deve essere più deciso, affinché la cultura, la morale della gente comune possa avere dei punti di riferimento solidi, potersi affidare, poter denunciare senza timore di sorta.

Con il cittadino che deve avere però la capacità, la cultura e l’onestà di rispettare doveri e leggi dello Stato.

Come pure chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale di Foggia di convocare un consiglio comunale al Viminale – al Ministero degli Interni o dinanzi a Palazzo Chigi – per rendere tangibile la presenza di una città che non si arrende e non si vuole arrendere ma ha bisogno di strumenti per far fronte alla criminalità organizzata che di risorse e strumenti ne ha fin troppi.

E non dobbiamo aver timori che la manifestazione possa connotarsi politicamente.

Siamo ben coscienti che la campagna elettorale è alle porte ma siamo anche coscienti e consapevoli che è la buona politica che deve affrontare e risolvere i problemi di un territorio.

Perché servono uomini che sappiamo amministrare, ma quello lo decideranno democraticamente le prossime urne.

Quindi dobbiamo essere in tanti, tutti devono partecipare. Anche se una buona dose di scetticismo è più che percepita.


E come Arci chiediamo a tutti i presidenti dei nostri circoli Arci della provincia, di partecipare tutti accompagnati dai loro Sindaci.

Foggia deve sentirsi turbata e non invece rassegnata alla violenza. E per questo deve scendere in piazza. 

Foggia, 08/01/2020

Il Presidente dell’ARCI Comitato Provinciale di Foggia Domenico Rizzi Il Presidente dell’ARCI Puglia Davide Giove
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Redazione

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