Politica Italia

Anche AgiAmo interviene sulla questione ospedale: “La lenta agonia del San Camillo”

Consegnato all’On. Tasso un dossier con la mappatura dei bisogni sanitari del territorio:
principali criticità e possibili soluzioni per dare nuova linfa al nosocomio sipontino, bene
prezioso di tutto il comprensorio socio-sanitario.


Il Dipartimento di maternità e infanzia del P.O. San Camillo di Manfredonia sospende le
proprie attività chirurgiche ginecologiche e la Direzione Generale dell’Asl di Foggia non ne sa
nulla. Incredibile a dirsi, ma è successo proprio questo e lo scrive nero su bianco il D.G. Vito
Piazzolla, mettendo una pezza peggiore del buco creato.


Quanto accaduto ieri, giovedì 25 novembre, se da una parte racconta un difetto di
comunicazione all’interno di un’unica Azienda sanitaria che sovrintende all’intera provincia,
dall’altra sembra confermare quella volontà di declassare la struttura ospedaliera attraverso
lo smantellamento dei reparti che chiudono o funzionano a singhiozzo. Motivo? Il ridotto
numero di medici specialisti e in particolare di anestesisti, senza i quali non è possibile
programmare interventi chirurgici. E questo al netto dei facili proclami da campagna
elettorale.


Il reparto ‘autosospeso’, che un tempo comprendeva anche ostetricia e punto nascita,
attualmente eroga solo prestazioni di day surgery ginecologico, il servizio di IVG, tracciati
cardiotopografici, consulenze interne e attività ambulatoriale esterna.


“Quel reparto è – sottolinea l’Avv. Andrea Pagano, presidente di AgiAMO Manfredonia – un
punto di riferimento per un comprensorio geografico che andava ben oltre i confini del Distretto
Sanitario che raggruppa i 4 comuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata e Zapponeta,
poiché accoglieva e ricoverava donne, partorienti e neo mamme provenienti da comuni limitrofi
dislocati in diversi e spesso disagevoli punti del territorio garganico che, come sanno anche le
pietre, pone oggettive difficoltà nei trasporti per le sue caratteristiche orografiche. Quanto sta
accadendo ha dell’assurdo”.


La carenza di personale medico e di anestesisti è la principale causa del funzionamento a
scartamento sempre più ridotto del San Camillo de Lellis. Lo ha denunciato in più occasioni
anche il deputato sipontino Antonio Tasso, Vicepresidente del Gruppo Misto e Capogruppo
Componente Maie, promotore più volte di incontri e firmatario di missive alla Direzione
Generale dell’Asl. “Ogni chiusura, anche se temporanea – chiosa il parlamentare di
Manfredonia – causa disagi all’utenza e trattandosi di ospedale, è evidente che l’utenza che
viene colpita è fatta da malati e persone fragili. Per non parlare, poi, delle difficoltà aggiuntive
nel dover fare diversi chilometri in più per raggiungere i luoghi di cura. Il tutto in un momento
pandemico di grave impatto sanitario”.


Attendiamo fiduciosi che l’annunciato incontro che la Direzione strategica dell’Asl Foggia
terrà con il Direttore del Dipartimento maternità e infanzia e la Direzione medica del Presidio
Ospedaliero di Manfredonia, non si limiti alla sola verifica ma determini l’immediato riavvio
dell’attività sospesa e dia un segnale positivo e inequivocabile a conferma che la Direzione
generale sta facendo effettivamente ogni sforzo per mantenere in essere anche le attività
chirurgiche attraverso l’arruolamento di specialisti.


Sul tema dell’Ospedale civile di Manfredonia, AgiAMO ha elaborato uno studio delle criticità e
individuato alcuni possibili interventi che ridarebbero nuova linfa ad una struttura sanitaria
che ha reso per anni alla comunità un servizio eccellente e ha consentito il
decongestionamento di Presidi più grandi oggi gravati anche dal peso della pandemia.


“Mi sono già attivato sia con i nostri referenti regionali – ha concluso l’On. Tasso – sia presso il
Ministero della Salute. Le soluzioni esistono, ciò che rilevo è la mancanza di una volontà politica,
che sta continuando a penalizzare gli interessi della popolazione di un intero comprensorio”.

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Comunicato Stampa

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