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In Puglia arriva la primavera. Coldiretti: “Mandorli in fiore, risveglio anticipato non va bene”

Temperature primaverili e primo weekend di marzo, da venerdì 1 a domenica 3, all’insegna del caldo.

Non sono trascorsi nemmeno tre giorni dall’ondata di gelo dei Balcani di lunedì 25 febbraio che ha colpito la Puglia con forti venti di grecale prima e di tramontana poi, che sulla Puglia il termometro ha ripreso a salire.

Temperature massime ben sopra la media in tutta la regione. A Bari la massima è prevista per venerdì primo marzo attorno ai 18 gradi, mentre Brindisi risulta la più “fredda” con i suoi 16 gradi. A Taranto, Foggia, Lecce e sulla Bat 17 gradi.

Ma arriva l’allarme di Coldiretti.

“Finta primavera” in Puglia e produzioni a forte rischio di shock termico, con alberi di mandorlo in fiore e gemme di albicocchi e peschi che si stanno già dischiudendo, secondo le rilevazioni dei tecnici di Coldiretti Puglia.

“Oltre ai mandorli già in fiore, se dovessero perdurare le attuali temperature minime troppo alte per la media stagionale e il caldo anomalo il rischio è che vigne, ciliegi e altri alberi da frutto, impossibilitati a vivere appieno la fase di quiescenza, subirebbero un ‘risveglio’ anticipato, con fioriture anomale già a febbraio”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili. “Con la natura sconvolta a preoccupare è il possibile prossimo ed improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva”.

I cambiamenti del clima, smentiscono dunque anche le tradizioni più consolidate dopo un anno che si è classificato in Italia come il sesto più caldo della storia con una temperatura superiore di 1,16 gradi la media di riferimento, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr.

“Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante”.

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Redazione

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