Foggia, emergenza sicurezza stradale: 80 incidenti gravi in due anni dentro la città, ma se ne contano 3-4 al giorno

Foggia, emergenza sicurezza stradale: 80 incidenti gravi in due anni dentro la città, ma se ne contano 3-4 al giorno
A Foggia si continua a morire, ferirsi o rischiare la vita per strada. Le due mappe che accompagnano questo articolo riportano circa 80 incidenti gravi avvenuti negli ultimi due anni nel solo perimetro urbano. Si tratta esclusivamente di quelli finiti sulle cronache locali, quelli più impattanti. Ma il dato reale è ancora più impressionante: secondo le medie registrate dalle autorità, a Foggia si verificano quotidianamente tra i 3 e i 4 incidenti, una cifra da allarme rosso per una città di circa 150.000 abitanti.
Le aree più colpite dagli incidenti, come visibile dalle mappe, non sono solo il centro storico, ma in particolare le grandi arterie urbane, quelle che dovrebbero garantire scorrimento fluido ma sicuro. I record appartengono a: viale Ofanto, viale Fortore, viale Candelaro, le cosiddette “tre corsie” (viale Primo Maggio, via Mario Natola, via Paolo Telesforo), via Lucera, viale Giotto, viale Luigi Pinto. Su queste strade si corre troppo, spesso indisturbati, anche nei pressi di incroci e semafori. Gli incidenti, in particolare agli incroci, si verificano con una frequenza impressionante, spesso per eccesso di velocità o per mancata precedenza.
Nemmeno il centro è risparmiato: Corso Cairoli, soprattutto nel fine settimana, diventa una pista di velocità. Un focus particolare va nel quartiere Ferrovia, dove l’urbanistica a maglia regolare favorisce incroci perpendicolari così come via della Repubblica o via Conte Appiano, vere trappole urbane dove la gente corre nonostante l’alta densità di pedoni e traffico locale.
Un altro fenomeno inquietante riguarda gli investimenti pedonali, spesso legati alla scarsa visibilità. Le strisce pedonali scolorite, in certi punti addirittura inesistenti, e la presenza di auto parcheggiate regolarmente a pochi centimetri dagli incroci, all’interno di strisce blu disegnate in modo irregolare e in violazione del Codice della Strada (che impone almeno 5 metri di distanza dalle intersezioni), riducono la visibilità e moltiplicano i rischi.
A rendere la situazione ancora più grave è il totale vuoto di strumenti deterrenti realmente funzionanti. A Foggia esistono alcune telecamere ai semafori ma non sono abilitate al rilevamento automatico delle infrazioni (come i passaggi col rosso), rendendole del tutto inefficaci come deterrente. Foggia è probabilmente l’unica città italiana di queste dimensioni a non utilizzare dispositivi intelligenti per il controllo del traffico: niente T-Red, niente OCR per targhe, niente sistemi che rilevino mancate precedenze, guida contromano o veicoli senza assicurazione o revisione.
Le telecamere per la rilevazione di infrazioni stradali hanno costi contenuti rispetto ai benefici. Alcuni esempi indicativi:
• Telecamera semaforica “red light”: da 5.000 a 15.000 € a impianto;
• Sistema OCR per targhe: da 10.000 a 25.000 €;
• Dispositivi mobili con AI per controllo assicurazione/revisione: da 5.000 €.
Supponendo un investimento iniziale di circa 200.000 € per 10-12 postazioni strategiche, gli incassi potenziali per sanzioni – calcolando solo 50 infrazioni al giorno da 100 € l’una – sarebbero nell’ordine di 150.000 € al mese, 1,8 milioni l’anno.
Nonostante la mole impressionante di incidenti, la città continua a osservare inerte una strage urbana quotidiana. Nessuna azione concreta è stata presa, nessun piano sistemico avviato. Se le istituzioni davvero hanno a cuore la sicurezza dei cittadini foggiani, è ora di agire con urgenza. Perché la prossima tragedia non sia soltanto questione di tempo.
Difendiamo il Quartiere Ferrovia