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5 Stelle: “Manfredonia città sporca, dov’è il turismo?”

La ricetta ideale per un turismo alla portata di tutti: mare davanti, Gargano alle spalle, un
castello da ammirare e visitare, il Corso centrale per lo ‘struscio’ serale, le chiese cittadine,
l’Abbazia di San Leonardo a pochi chilometri e la Basilica di Siponto a portata di mano, un
porto turistico nuovo e bello (anche se con pochi natanti), le specialità culinarie, le tradizioni
tipiche della cultura sipontina. Et voilà, è tutto pronto.

Eppure, il boom turistico, sempre ricercato e vantato dai locali amministratori, dall’Agenzia
del Turismo (?) e qualche altro Ente di promozione, semplicemente, non c’è.
Le cause? Tante, profonde e sotto gli occhi di tutti.

Innanzitutto, chi arriva a Manfredonia si trova davanti il volto di una città sporchissima, che
si ‘permette’ anche il lusso di perdere il “Contributo Regionale Straordinario”, che avrebbe
consentito di dare una bella ripulita e rendere più accogliente la nostra città almeno nel
periodo estivo. Ciò, ovviamente, è dovuto all’irresponsabilità e, se proprio dobbiamo dirla
tutta, anche all’incapacità di chi, invece, avrebbe dovuto provvedere per tempo.
Chi ha la sventura di inoltrarsi in Siponto, caratteristica appendice mondana/estiva di
Manfredonia, si imbatte in una realtà degradata, abbandonata a se stessa (sporcizia, strade
devastate, alberi pericolosamente pendenti, quando non addirittura cadenti), che vive di rari
sussulti provocati da qualche imprenditore locale, nel tentativo di rianimare un morente,
quanto lontano ricordo turistico.

Per tacere delle spiagge che accolgono migliaia di turisti, che altri coraggiosi imprenditori,
tra decine di “adempimenti” burocratici, tengono in ordine, offrendo un servizio di buona
qualità.
Almeno questo, si dirà.
Purtroppo no, per via del tratto di mare circostante la foce del fiume Candelaro, che sembra
una latrina.

I nostri capaci amministratori se ne accorgono a stagione inoltratissima, che volge al periodo
finale, e se la cavano con un divieto di balneazione disposto soltanto il 16 agosto scorso.
Le domande sorgono spontanee: fino al 15 la frequentazione marittima era sicura e adesso,
col ritiro del divieto di balneazione, sono ritornate magicamente pulite e cristalline?
Come fa, dunque, un’amministrazione – che ormai non ha più i numeri – ad andare avanti in
queste condizioni?
I cittadini pretendono delle risposte e chiede che, dai proclami elettorali e dalle eterne
promesse, si passi una volta per tutte ai fatti.
Infine – da ultimo, ma non meno importante – sono ormai due anni che a Manfredonia il
tabellone estivo (fino a qualche tempo fa decorosamente propositivo) sia ormai
completamente vuoto.
Non un evento! E’ sparito tutto. Persino la riproposizione dei lavori teatrali già presentati al
pubblico durante l’inverno e la proiezione dei film all’aperto.
Iniziative alla portata di tutte le tasche. Di quelle che con pochi spiccioli avrebbero donato
un barlume di spensieratezza ai cittadini che pagano le tasse, pure profumatamente se si
considerano gli inopinati aumenti TARI.

Altro fallimento di questi amministratori che, invece di esercitare funzioni di controllo e
gestire consapevolmente la cosa pubblica, a Palazzo San Domenico litigano, si accapigliano
(o fingono di farlo), danno e ritirano dimissioni solo per “contarsi” e rimanere in sella a far
danni. Quasi a far abituare i cittadini che questa situazione sia l’inevitabile normalità.

“Sorridi sei a Manfredonia” recitava uno slogan promozionale di qualche anno fa…con la
speranza che, se si abbina la parola turismo alla nostra città, i “sorrisi” non diventino “grasse
risate di scherno”.

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Redazione

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