Condò, la professoressa accoltellata: “Dai genitori nessuna scusa, sono delusa”

Parla per la prima volta Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata da un suo studente sedicenne dell’istituto superiore Alessandrini di Abbiategrasso, lunedì scorso. Venerdì, dopo essere stata ricoverata, la professoressa è ritornata a casa sua. È ancora molto scossa, ma l’affetto dell’Italia intera ha cambiato la sua percezione del fatto. “Ho la casa invasa dai fiori. Ho ricevuto tanta solidarietà, ma mi resta un grande dispiacere. Non aver ricevuto nessuna parola dalla famiglia del ragazzo che mi ha aggredita. Non me lo aspettavo dal ragazzo, che è sicuramente sotto choc, ma almeno dai genitori mi sarei attesa un’espressione di vicinanza o dispiacere. Nessuna parola. Comunque, non porto nessun rancore. A lui auguro il meglio. Voglio che il mio studente recuperi equilibrio e normalità. Spero che lasci presto il carcere e che trovi serenità“, racconta oggi a Repubblica.

Di quella mattina, dopo una settimana, ricorda poco. “Non mi sono resa conto subito di essere stata accoltellata. All’inizio pensavo di essere stata colpita da qualcosa che cadeva dal soffitto, magari un lampadario. Ero di spalle piegata su un banco, ho sentito il primo taglio fortissimo al collo. Ho girato il braccio per difendermi e ho sentito i fendenti dall’alto che mi colpivano. È durato tutto poco secondi”. 

Ancora oggi, però, la professoressa non si spiega il gesto del suo alunno. Un gesto violento, che conferma una degenerazione dei rapporti fra gli studenti e i professori. Si è rotto un patto di fermezza nella scuola. “Non ho una spiegazione. Il ragazzo non aveva una situazione critica, non rischiava l’anno. Le note che aveva erano di febbraio per compiti che non aveva fatto. C’era stata qualche piccola ragazzata di recente, come lo spray maleodorante sparso in classe insieme ad altri compagni. Per questo la coordinatrice, non io, aveva convocato i genitori dal preside. Dovevano incontrarsi martedì, il giorno dopo i fatti”.

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