Un giugno in soliloquio

Giugno, soffocante umido,

clima del piombo squagliato,

urlo del mare sconquasso,

piede del male a squarcio, 

subbuglio teschio metallico,

metabolico liturgico moribondo,

dente avvelenato,

di un abisso strappato il suo dolore sporco,

mentre il colore del fondo,

imbratta il paese tondo e ingordo, 

coperto in uno strano miscuglio,

cronico tempo iperbolico.

Di Claudio Castriotta 

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