Sciopero a San Giovanni Rotondo: diritti, responsabilità e il dovere che non può fermarsi

Sciopero a San Giovanni Rotondo: diritti, responsabilità e il dovere che non può fermarsi

In questi giorni San Giovanni Rotondo vive un momento delicato, segnato da uno sciopero che nasce da difficoltà reali, da problemi che meritano ascolto, rispetto e risposte concrete. È giusto riconoscerlo, senza sminuire il disagio di nessuno.

Ma proprio nei momenti più complessi emerge il senso più profondo del nostro essere sanitari.

A tutti i dipendenti, a chi oggi è in servizio e a chi lo sarà nei prossimi giorni, va ricordato con chiarezza e con rispetto che il paziente resta sempre al centro. Al di là di ogni rivendicazione, di ogni tensione, di ogni stanchezza accumulata, il trattamento verso chi si affida con speranza deve essere impeccabile, umano, professionale, senza eccezioni.

Non è solo un dovere contrattuale o professionale. È, prima di tutto, un obbligo morale. Dietro ogni sofferenza  c’è una persona fragile, una famiglia in attesa, una paura che chiede cura e attenzione. Quelle persone non devono mai pagare il prezzo di problemi che non hanno causato.

Difendere i propri diritti è legittimo! Onorare la propria missione lo è ancora di più. 

La credibilità di una comunità sanitaria si misura soprattutto nei momenti difficili, quando scegliere l’umanità è più faticoso, ma anche più necessario.

Che questo appello venga accolto con senso di responsabilità da parte di tutti.

“La cura e la tutela del paziente deve restare una priorità assoluta”

Michele Arminio

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