I giorni della Festa di Tutti i Santi e dei Defunti a Manfredonia

Manfredonia –  GUARDO oggi il mio paese, le sue radici , le sue strade, le sento nelle vene, come l’aria che mi tiene il cuore – dalla voglia di uscire, fuori dai tentacoli della gente di malafede, con il passo rilassato per raccogliere ogni odore nella mente a quando ero fanciullo. Ora che sono grande e passo dinanzi ad uno storico negozio di Manfredonia, chiuso per sempre … quello del porta aromi più deliziosi: un simbolo – che non lo è più. Era ricordo pieno di moltitudini di spezie e dolciumi di ogni genere, delle cose più introvabili di vera bontà.

I suoi colori e odori commoventi , di tenera atmosfera paesana, quella di una vita oramai passata e cambiata, ma per quella bottega tutto era rimasto uguale.

Tra quattro giorni, ricorre la festività di “Tutti i Santi e la Commemorazione dei Cari Defunti”. L’emozione che si provava allora era di brividi e di grande attesa, aspettare la calza che la notte del primo di novembre,  veniva appesa al muro ad un chiodino, fatta in casa.La gioia al risveglio, dei giorni dei morti come si usava dire, e come si usa dire tutt’ora oggi, era tanta. Nel periodo dei morti, che invadeva il cielo più chiuso mentre gli alberi, davano l’ossigeno più puro ai mattini, che si ossequiava le feste dei primi due giorni del novembre più lieve, della riflessione pacata con lo sfoggio del via vai, per la via principale del Corso.

Io oggiancora provo, a guardare anche se poco, ma conservo la grazia, attraverso quella vecchia immagine della strana umidità di un clima particolarmente, fatta di visite e di preghiere.

di Claudio Castriotta

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