Fondi Ue, Gatta: “Favorite alcune aree a discapito di altre”

“Una sperequazione effettiva da cui discendono agevolazioni per territori non interessati da particolari criticità ed esclusione dai benefici per altri che, invece, versano in obiettive condizioni svantaggiate: succede a causa di un’incongruenza tra norme statali e comunitarie che si riverberano nell’accesso a fondi come quelli del Programma di Sviluppo Rurale (PSR). Per questo, ho depositato un’interrogazione consiliare”.

 

Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta. “Infatti -aggiunge- la Regione Puglia, ai fini della stesura del PSR 2014/20, ha provveduto alla classificazione del territorio regionale individuando più aree e tale classifica discende dal Piano strategico nazionale che rileva i bisogni dei territori. Con le direttive CEE n°268/75, 273/75 e 167/84 si distinguevano i singoli territori comunali della Puglia, con individuazione  delle aree montane e svantaggiate.  Le contraddizioni tra quanto riconosciuto dalle direttive CEE e quanto previsto dalla classificazione delle aree rurali presente nel PSR 2014-20 ai fini dell’assegnazione di premialità, riferite alla localizzazione territoriale delle aziende,  mettono a serio rischio l’obiettivo stesso dell’intervento, in quanto talvolta non si favoriscono le aree realmente svantaggiate e si premiano aree che effettivamente non lo sono. Oltre ai benefici negati, le aziende di comuni con territori pianeggianti e montani o svantaggiati, saranno collocate agli ultimi posti in graduatoria e riceveranno i contributi solo se rimarrà la disponibilità finanziaria dopo aver soddisfatto altre aziende appartenenti ad altri comuni. Pertanto -conclude Gatta- chiedo alla Giunta regionale se ritenga di eliminare al più presto queste disparità ingiustificate e, se si, in che modo intenda farlo”.

 

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