Siti porno, perchè per le piattaforme più grandi non è cambiato nulla
Oggi, 12 novembre, molti utenti si aspettavano che ‘tutti’ i siti pornografici con diffusione in Italia elencati da AGCOM avrebbero chiesto la verifica dell’età per escludere l’accesso ai minori.
Ma su 45 solo 2 lo hanno fatto, mentre uno si è autosospeso.
La ‘colpa’ è Decreto Caivano del 2023 che si rifà ad AGCOM che dice espressamente che, per rispetto di una direttiva europea, le piattaforme che hanno sede in uno Stato membro dell’UE avranno altri 3 mesi per adeguarsi alla fine della scadenza dei 6 mesi.
Quindi basta guardare la lista per capire che la maggior parte dei siti segnalati hanno sede in UE e che avranno un “bonus” di altri 3 mesi. Tra questi ci sono anche Pornhub, Xvideos, Xhmaster, Youporn e Redtube. Per loro la scadenza è il 12 febbraio 2026.
Per tutti gli altri, quindi per i siti in Italia ed extra-UE, la scadenza è oggi e si può già capire chi è fuori regola.

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