Manfredonia – Non è di oggi ma di ieri, quando i pensieri erano fatti e le parole azioni reali.
Ancora ora sento quelle onde al mio orecchio , di acque pure. Ricordo ,quando non si svendeva niente del nostro Golfo, quando non si poteva cementificare il proprio mare.
Rammento in quel punto du trone a mere, proprio di fronte al Centro di Riabilitazione – ” Mons. Andrea Cesarano, per essere preciso, passavo con la barca insieme al mio babbo, quando le onde erano verdi con l’ odore che avevano contraddistinto – il nostro mare.
Quando a pescare ,era il fiorire più vero della vita. Professare di amare il mare, riempirlo di strutture esagerate non è facile da digerire. Guardare il blu, che oggi non c’è più … impuro adesso dell’ambiente innaturale .
Per capire cosa era Manfredonia, si capiva da quel blu – che era il nostro più caro antenato ; di quelle immense distese fino alle Saline, quel richiamo; ancora in quest’ istante, lo sento al naso, quando profumava di un inizio estate; proprio insieme all’anima che germogliava di un fiorire del cuore.
di Claudio Castriotta

Manfredonia, il festino del 16 novembre 1940
Le tracce dei cavalieri templari nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto