Si è conclusa ieri sera l’edizione 2025 di Manfredonia Classica, una manifestazione che ha saputo intrecciare musica colta, spiritualità e visione contemporanea in un luogo carico di suggestione: la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, dove l’imponente opera in rete metallicadi Edoardo Tresoldi ha fatto da scenografia naturale a tre serate indimenticabili. Il Parco Archeologico di Siponto, che ospita quest’opera unica nel suo genere, si conferma non solo luogo di memoria e bellezza, ma anche spazio ideale per una cultura che vuole essere viva, partecipata e aperta al contemporaneo. La valorizzazione di simili luoghi attraverso eventi di alta qualità è un esempio concreto di come l’arte possa restituire centralità e dignità a spazi del nostro patrimonio troppo spesso sottoutilizzati. Ho avuto il privilegio di assistere a tutti e tre gli appuntamenti, ciascuno unico per atmosfera e interpretazione, ma uniti da un filo conduttore potente: l’arte come strumento di elevazione e coesione. Parole che hanno risuonato con forza nella riflessione del Vescovo, Padre Franco Moscone, che ha ricordato con chiarezza e profondità come “la cultura e l’arte costruiscono le città”. Un invito a investire nella bellezza non come orpello, ma come radice e visione del futuro. Il progetto è stato ideato dal M° Osvaldo Fatone, con la collaborazione del M° Giorgio Trione Bartoli, del M° Leonardo Pierdomenico, del M° Mattia Mistrangelo e del Soprano Francesca Rinaldi, direttore artistico dell’associazione Opera Talent APS – Il Palco in una Stanza. L’iniziativa si inserisce nella terza edizione del Gargano State of Music, manifestazione nata per valorizzare i talenti del Conservatorio “Umberto Giordano” e costruire un ponte tra il Gargano e le eccellenze della scena musicale contemporanea. Fondamentale la collaborazione con la Direzione Regionale Musei Nazionali Puglia, affiancata dai patrocini del Comune di Manfredonia e del Conservatorio “U. Giordano” di Foggia. Francesca Rinaldi ha saputo coniugare spiritualità, talento e identità territoriale. Ai tre pianisti protagonisti, ciascuno con il proprio stile, carisma e repertorio, va riconosciuto il merito di aver saputo dialogare con lo spazio, il pubblico e le emozioni, tra virtuosismi e momenti di intensa contemplazione. Personalmente ritengo che la realizzazione di manifestazioni di questo spessore sia fondamentale per la rinascita e la riqualificazione del nostro territorio. Eventi come Manfredonia Classica non sono solo appuntamenti culturali, ma gesti di cura e visione che piantano semi di futuro in una terra che ha sete di bellezza e opportunità. Manfredonia Classica non è stata solo una rassegna musicale, ma un’esperienza condivisa, una dichiarazione d’amore alla nostra terra e alla forza viva dell’arte. Un seme prezioso da custodire e far crescere.











Il 27 e 28 dicembre il Fossato del Castello di Manfredonia si anima tra Presepe Vivente, musica e tradizione
Angela Piaf porta la Magia del Natale a San Giovanni Rotondo