Edime, l’editore de La Gazzetta del Mezzogiorno, ha annunciato il licenziamento di 70 lavoratori, tra giornalisti e poligrafici. Unilaterale l’avvio della procedura ex 223/91, che dalla dichiarazione di esuberi passa ai licenziamenti.
La decisione dell’editore del quotidiano di licenziare 47 giornalisti e i poligrafici coinvolti nella ristrutturazione giunge senza alcun confronto
Ad essere colpite le redazioni decentrate, che solo a febbraio 2022 erano state riaperte per rilanciare il quotidiano, dopo mesi di assenza dalle edicole a causa del fallimento del precedente editore.
LA NOTA DEI GIORNALISTI DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
“La decisione degli editori Miccolis e Albanese – scrivono i giornalisti – rischia di pregiudicare l’informazione capillare in Puglia e Basilicata, con pesanti ripercussioni sulla diffusione del giornale e la raccolta pubblicitaria”.
Il comitato di redazione, inoltre, ha denunciato l’assenza di confronto al fine di “esplorare soluzioni alternative alla macelleria sociale”. I giornalisti definiscono “discutibile” la gestione aziendale perseguita finora. “A fronte, infatti, della copertura dei conti in bilancio, nulla è stato fatto per implementare i ricavi prima di puntare tutto sul taglio lineare del costo del lavoro”.
Nel proclamare lo sciopero, i giornalisti hanno auspicato la convocazione di un tavolo “al fine di scongiurare una nuova grave crisi occupazionale in Puglia e Basilicata e una pesante ipoteca sul pluralismo dell’informazione nelle due regioni”.