Il 13 dicembre 1250 morì a Torremaggiore Federico II di Svevia

Il 13 dicembre 1250, nel borgo di Castel Fiorentino (a circa 9 km a sud di Torremaggiore, comune del cui territorio il sito fa parte), nell’entroterra foggiano. Si spegneva all’età di cinquantasei anni Federico II di Svevia, lo “Stupor Mundi”, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia. Federico morì a causa di una grave e non meglio specifica infezione intestinale.

Leggenda vuole che a Federico fosse stata predetta dall’astrologo di corte, Michele Scoto, la morte sub flore, ragione per la quale pare egli abbia sempre evitato di recarsi a Firenze. Allorché fu informato del nome del borgo in cui infermo era stato condotto per le cure necessarie, Castel Fiorentino per l’appunto, Federico comprese e accettò la prossimità della fine.

Federico II di Svevia, la leggenda

Spirò dopo essersi confessato e aver ricevuto l’estrema unzione. Tuttavia iniziarono presto a circolare voci che attribuivano il decesso dello Stupor Mundi a ben altre cause. L’astrologo Guido Bonatti ad esempio parlò di avvelenamento. Egli, difatti, qualche tempo prima aveva scoperto un complotto, in cui fu coinvolto lo stesso medico di corte. Il cronista fiorentino Giovanni Villani, invece, nella sua Nova Cronica sostenne invece che l’Imperatore fosse stato soffocato nel sonno dal figlio Manfredi. La leggenda di Manfredi patricida ebbe molto seguito durante il Medioevo (testimoniata anche da una raffigurazione miniata dell’epoca), seppur non storicamente provata.

Il corpo di Federico venne sommariamente imbalsamato e sepolto con le insegne imperiali in un sarcofago di porfido rosso nella cattedrale di Palermo dove riposa tuttora. Fu sepolto accanto alla madre Costanza d’Altavilla, al padre e predecessore Enrico VI e al nonno materno, il Re di Sicilia Ruggero II.

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