Figli di terre lontane sono fratelli di strade deserte, sono alla sete, con le loro musiche un po’ stonate per le vie più nelle domeniche mattine fisarmoniche dal suono singhiozzante, troppi suoni di trombe squillate senza limite, tante musiche e monete dai balconi gettate.
Senza parole tra di loro, con cattiverie si prendono a calci dentro la notte e sono botte di santa ragione, senza padrone nuove maestrie, nuove frontiere. Noi insegnanti, figli di emigrazione siamo dall’altra parte dove nasce il sole. Ecco quello che vedo e che ho visto…gli occhi si chiudono stanche di forze.

Un calcio al pregiudizio: quando l’educazione incontra la vita
4.438 Manfredoniani risiedono all’estero, un numero alto, ma dove sono?