Denuncia della Funzione Pubblica Cgil di Foggia: Polizia Penitenziaria Casa Circondariale, istituto non è in grado di assicurare il diritto alle ferie del personale

Nel pomeriggio del 20 giugno abbiamo appreso dalla direzione della Casa Circondariale di Foggia la non attuabilità del piano ferie estivo, tanto in violazione della normativa contrattuale.

Nella nostra visita all’istituto di Foggia del 31/05/23, che ha visto anche la presenza delSegretario Generale della Funzione Pubblica Cgil di Foggia Angelo Ricucci, come sindacato avevamo sollecitato ilDirettore e il Comandante a predisporre un piano ferie per il personale, piano che dovevanecessariamente vedere attivata la procedura del confronto sindacale; invece apprendiamo che qualcuno ha valutato inapplicabile il nascente piano ferie prima ancora del confronto sindacale.

A quanto pare quello di Foggia è l’unico Istituto in regione, se non a livello nazionale, che non è in grado di assicurare le condizioni per il recupero psicofisico degli operatori della polizia penitenziaria, già sottoposti da diversi mesi a turni massacranti di servizio che raggiungono addirittura le sedici ore. Una condizione lavorativa che appartiene esclusivamente alla Casa circondariale di Foggia.

Con la visita del Capo DAP, del Dirigente Generale del Personale e del Provveditore ci si aspettava interventi incisivi e immediati, atteso che quando stava accadendo a Foggia da diverso tempo era stato già ampiamente rappresentato e quindi ribadito in occasione della visita.

Abbiamo invece assistito a interventi blandi intesi ad assicurare il rientro in sede delle circa 20 unità distaccate in altri istituti (cosa nei fatti non avvenuta e non realizzabile) e uno sfollamento di 50 detenuti, salvo rifilare in sordina l’assegnazione di soggetti psichiatrici e di un numero cospicuo di detenuti, col chiaro intento di neutralizzare gli effetti di “un margine di respiro”.

Ad oggi, infatti, si contano 650 detenuti rispetto ai 600 presenti al momento della richiesta di sfollamento: specchietti per le allodole.

A Foggia è giunto il momento di intervenire seriamente prima che la situazione sfugga completamente di mano, il personale di Polizia penitenziaria in servizio nell’Istituto foggiano ha gettato la spugna da tempo e continua ad assistere a prese in giro che suscitano una delusione profonda nei confronti della propria amministrazione.Il diritto alle ferie è sacrosanto per i poliziotti e per i dirigenti e non si può accettare che non si concedano dopo un anno di duro ed estenuante lavoro.

Urge, pertanto, un intervento risolutivo, occorre accertare se ciò che sta accadendo sia il risultato del disinteresse manifestato nel corso degli anni verso una grande realtà, quale è quella di Foggia, o se sia anche il risultato di una gestione fallimentare del personale in sede locale.

Sta ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria accertare e intervenire in merito.Per i motivi sopra esposti, si chiede, pertanto, un intervento urgente del Capo del Dipartimento, del Capo del Personale e del Provveditore Regionale, che ultimamente si sono interessati a Foggia, solo con una visita di inaugurazione di un pollaio con qualche dozzina di polli, dimenticandosi delle sofferenze del personale, affinché si possano affrontare e risolvere realmente la situazione di affollamento di detenuti e parallelamente carenza di personale, ossimori per cui Foggia vanta percentualmente i due record nazionali.

Il Coordinatore Provinciale Polizia Penitenziaria
Gennaro Ricci

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