“Sto bene, grazie a Dio. Sono in Pakistan, sto facendo le terapie e mi sento molto meglio. Grazie al medico che mi ha assistito, ai chirurghi che mi hanno salvato la vita e a tutto il personale che si è preso cura di me. Grazie di tutto!”
Questa foto, con la richiesta di pubblicarla unitamente al ringraziamento, ci è arrivata da Muhammad, un giovane paziente pakistano che nelle scorse settimane è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per impiantare un bypass aorto-coronarico.
Il giovane si era presentato al Pronto Soccorso dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza a seguito di ricorrenti episodi di svenimento, associati ad una evidente mancanza di forze: un quadro clinico incompatibile con un giovane di 27 anni.
«Si è trattato di una tecnica chirurgica complessa che rappresentava, dopo una attenta analisi, l’unica soluzione percorribile per scongiurare un ictus cerebrale che avrebbe potuto aver anche conseguenze letali per il giovane – ha spiegato Vincenzo Palazzo, direttore dell’Unità di Chirurgia Vascolare dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza –. Fondamentale è stata l’individuazione, nei mesi precedenti, della patologia di cui il giovane paziente era affetto: l’arterite di Takayasu».
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Cos’è l’arterite di Takayasu? Chi ha eseguito l’intervento? In che cosa è consistito? Cos’è un by-pass aorto coronarico?

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