Per Al Bano il Natale non è mai stato soltanto una ricorrenza. È un rito dell’anima, un momento in cui il passato ritorna con forza e il presente trova un senso più profondo. Anche quest’anno il Leone di Cellino si prepara a vivere le feste lontano dalla sua Puglia, ma circondato da ciò che per lui conta davvero: la famiglia, i figli, i legami che il tempo non è riuscito a spezzare. A 82 anni, il cantante guarda al Natale come a un bilancio di vita.
Tra Svizzera, affetti e il richiamo delle origini
Il Natale di Al Bano avrà come cornice la Svizzera, a Crans-Montana, dove si riunirà con Romina Power e i figli per un 25 dicembre dal valore profondamente simbolico. «Ci riuniamo tutti a Crans-Montana, per festeggiare un 25 dicembre speciale: i 40 anni della nostra Cristel», racconta sulle pagine di Grand Hotel, tornando con la memoria a quel giorno lontano che ha segnato per sempre la sua vita. «Ricordo ancora quando venne al mondo, era il nostro bambin Gesù: infatti io e sua madre le abbiamo dato il nome di Cristo e di una Santa».
Accanto alla dimensione più spirituale, c’è però un Natale fatto di gesti concreti, di tavole apparecchiate e sapori antichi. «A tavola porto i piatti della mia infanzia», confida Al Bano, evocando l’atmosfera delle feste vissute da bambino a Cellino San Marco. Un mondo povero ma autentico, dove il fuoco del camino scaldava le stanze e la mancanza di comodità era compensata da una ricchezza umana oggi quasi scomparsa. Quel Natale semplice, contadino, resta ancora oggi il suo modello ideale di festa.
Nel presente del cantante c’è anche Loredana Lecciso, presenza stabile e centrale nella sua vita. «Lei mi ha dato una vita mai banale…», ammette, riconoscendo il valore di un rapporto che gli ha regalato continuità e nuovi equilibri. Con lei sono arrivati altri due figli, Jasmine e Al Bano Junior, che si affiancano a Cristel, Romina Junior e Yari in una famiglia ormai ampia, complessa ma sorprendentemente unita. Al Bano ricorda la sua giovinezza lontana da Cellino, tanto avventurosa quanto dura e maestra di vita: “Era il 1961, stavo a Milano e facevo il cameriere. Quel Natale lavorai al ristorante e devo dire che la nostalgia di casa era tanta. Pensavo ai miei genitori, alla nostra piccola casa e promettevo a me stesso che quando sarei tornato al paese lo avrei fatto da vincitore. Avrei fatto vivere ai miei il Natale come si deve. E così è stato. Fu in quel periodo che imparai a vedere il mondo con gli occhi degli altri e questa cosa mi servì per scrivere canzoni. Anche canzoni natalizie”. Infatti, forse non tutti sanno che Al Bano ha coomposto anche brani sul Natale “sempre con il desiderio di condividere con il pubblico l’emozione che provo per la festa più bella”.
Il Natale di Al Bano, oggi, è questo: un ponte tra ciò che è stato e ciò che ancora verrà, illuminato da ricordi che continuano a scaldare l’anima.


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