La verniciatura, in ambito industriale, è un’operazione particolarmente complessa e delicata. Si tratta infatti di qualcosa che, oltre a contemplare un’utilità strettamente pratica, dal momento che protegge i materiali, si rivela essenziale anche a livello estetico.
Le tecniche utilizzate sono diverse e oggi vi proponiamo una panoramica di quelle di ultima generazione, mettendone a confronto caratteristiche, vantaggi e applicazioni.
Le tecniche più comuni
Quando si parla di verniciatura industriale le tecniche più performanti, nonché quelle maggiormente adottate a livello superficiale, sono attualmente tre: cataforesi, verniciatura a liquido e verniciatura a polvere. Analizziamole una per una nei dettagli.
Cataforesi
La verniciatura per cataforesi – nota altresì semplicemente come cataforesi – si basa sull’applicazione di un trattamento di matrice protettiva, il quale si distingue per la capacità di conferire a metalli di uso comune come acciaio, ferro e leghe di vario genere una spiccata resistenza alla corrosione.
L’applicazione prevede il deposito di una resina acrilica oppure epossidica. Essa viene stesa sull’intera superficie dell’oggetto che viene di volta in volta trattato, tramite l’immersione in vasca, attivando un collegamento tra i poli positivi e negativi degli elettrodi. Parliamo dunque di un trattamento elettrochimico.
Una volta prelevato il manufatto dalla vasca, si procede al suo lavaggio così da contenere le perdite di vernice; si possono inoltre applicare finiture liquide oppure in polvere, a seconda delle peculiarità distintive del singolo progetto.
La verniciatura per cataforesi è particolarmente apprezzata per via dei suoi numerosi vantaggi. Oltre a offrire una protezione impeccabile anche alle parti interne e a quelle laterali, garantisce la stesura uniforme del film e un’ottimizzazione delle materie prime. Si rivela perciò sostenibile.
Gli ambiti di applicazione
La cataforesi viene adottata in una molteplicità di ambiti per via delle sue spiccate proprietà a vari livelli e in particolare in termini di resistenza alla corrosione e agli agenti chimici nonché atmosferici. Ecco i principali settori dove risulta un trattamento di riferimento:
- agricoltura;
- automotive;
- motorbike;
- manifatturiero;
- arredamento;
- idraulica;
- fabbricazione degli elettrodomestici per il riscaldamento nonché la refrigerazione.
Verniciatura a liquido
A differenza della cataforesi, la verniciatura a liquido prevede l’uso di una pistola a spruzzo, attraverso la quale vengono applicati smalti di vario genere che hanno, però, in comune il fatto di conferire al manufatto spiccate proprietà di resistenza agli agenti chimici, al fuoco nonché all’impatto con altri articoli. Inoltre, garantisce una spiccata protezione contro la corrosione.
La tecnica più performante in assoluto è quella di verniciatura liquida elettrostatica (nota altresì come e-coat). Si rivela particolarmente valida per gli oggetti di pregio aventi varie dimensioni, forme e colori.
L’applicazione provvede l’inserimento di un film di resina conferito tramite elettrodeposizione.
Ambiti di applicazione
La verniciatura al liquido viene adottata in una molteplicità di ambiti industriali. I settori principali risultano i seguenti:
- ambito energetico e metallurgico;
- comparto militare;
- comparto ferroviario e automotive;
- industria del legno;
- agricoltura;
- settore farmaceutico e medicale.
Verniciatura a polvere
Rispetto alla verniciatura conseguita con smalti liquidi, quella a polvere denota una maggiore durabilità, flessibilità e, al contempo, un impatto più contenuto sull’ambiente. Inoltre, regala standard superiori dal punto di vista estetico.
Si tratta di un trattamento adottato soprattutto sui metalli (ma anche sulle materie prime di origine plastica e cementizia), in grado di conferire una qualità elevata in termini di estetica come di funzionalità. Se la qualità è di alto livello, i costi sono contenuti: un aspetto che la rende particolarmente interessante agli occhi delle aziende.
Pertanto, Occorre distinguere tra verniciatura a polvere termoindurente e termoplastica. Appartengono alla prima categoria i trattamenti superficiali che prevedono temperature particolarmente elevate, dove raggiungere la fusione è difficile.
Per quanto concerne la verniciatura a polvere plastica, invece, durante il processo di riscaldamento le polveri risultano liquide e non si prestano a essere riutilizzate. Visto il costo superiore, viene spesso scartata a favore di quella termoindurente, salvo la necessità di ottenere standard superiori.
Ambiti di applicazione
Gli ambiti di impiego della tecnica di verniciatura a polvere sono molteplici. Vediamo quelli più diffusi:
- automotive e trasporti;
- edilizia e industria delle costruzioni;
- arredamento;
- difesa e aerospaziale;
- agricoltura;
- produzione di elettrodomestici.
Le tecniche per il trattamento di superfici già utilizzate
Le tecniche su cui ci siamo soffermati fino a questo momento interessano i trattamenti per cui occorre svolgere una verniciatura ex novo, e quindi partendo da zero. Tuttavia, non si tratta della sola eventualità che può verificarsi presso gli impianti industriali: può infatti subentrare la necessità di porre rimedio in presenza di danneggiamenti oppure ossidature.
Come comportarsi in questi casi? Le soluzioni che si possono adottare sono diverse, vediamo quelle più attuali.
Granigliatura
Il metodo della granigliatura viene adottato in molteplici settori industriali (navale, aeronautico, ferroviario, ecc.) per ripristinare al meglio alcune peculiarità dei materiali metallici.
Consente, infatti, di implementarne la lucidatura e pulizia, conferendo un rafforzamento di ordine generale persino a livello estetico grazie a una rimozione delle impurità.
La granigliatura è propedeutica a una nuova applicazione della vernice, dando modo di contenere i costi legati alla manutenzione.
Sabbiatura
Un altro trattamento parimenti degno di nota e particolarmente diffuso presso il comparto industriale è la sabbiatura, la quale consente di pulire e rendere più omogenee le superfici metalliche, predisponendole alle lavorazioni successive.
I metodi per conseguire la sabbiatura sono diversi (a secco, ad acqua e criogenico). Possono essere adottati oltre che per il trattamento dei manufatti metallici anche per quelli dove sono stati impiegati plastica e vetro.
Decapaggio
Questo trattamento prevede l’uso di soluzioni di alcali oppure acido e viene adoperato nell’ottica di togliere strati superficiali dove sono presenti agenti contaminanti oppure di ossido.
La superficie appare nuda ed è pronta per l’applicazione di ulteriori interventi di copertura e protezione, nonché di anodizzazione e cromatura.
Sverniciatura
In questo trattamento vengono adoperati solventi oppure calore nell’intento di togliere totalmente le vernici su superfici metalliche e leghe ferrose. Viene svolto per recuperare materiali che sono già stati verniciati ma che appaiono contaminati.
Pertanto, esistono due metodologie principali quando si parla di sverniciatura: termica e chimica. La prima viene utilizzata su fili di rame, alluminio, ferro e più in generale sui metalli trattati ad alte temperature.
La seconda, invece, si distingue per l’uso del calore anziché di prodotti chimici. Il manufatto viene lasciato in forno per diverse ore. Questa tecnica sta conoscendo una crescente diffusione per via della maggiore sostenibilità.