Una dedica ‘segreta’ all’Immacolata Concezione sulla campana della Basilica di Siponto

“In conceptione Tva Virgo Immacolata fvisti ora pro nobis patrem cvivs filivm peperisti” (Nel Tuo concepimento fosti Vergine Immacolata. Prega per noi il Padre di cui concepisti il Figlio). Un vero e proprio inno all’Immacolata Concezione è scolpito in maniera discreta e nascosta sulla campana in bronzo posta sulla facciata della Basilica di Siponto.

A svelarlo è l’appassionato di storia sipontina Aldo Caroleo, presidente Archeoclub Siponto, che ebbe modo di osservare e fotografare da vicino la campana durante il restauro avvenuto nel maggio del 2010.

“Alta 77 cm per un diametro di 53 cm, è relativamente piccola, ed è posta nel campaniletto a vela del Settecento”, spiega Caroleo. “Come si evince dalla lettere a rilievo sulla campana, la sua fusione fu eseguita dal Maestro Campanaro Ferdinando Olita di Vignola (o Pignola) nella provincia di Matera nell’anno 1828”.

Dunque, una produzione realizzata appositamente per il campaniletto, viste le misure perfette, da uno dei più famosi fonditori di campane dell’epoca, discendente di una famiglia esperta in questo mestiere già da qualche secolo. Ferdinando Olita è stato anche esecutore di altre campane pugliesi, tra cui, in Capitanata, di quella delle cattedrali di Foggia e di Troia.

Ma quale immagine è riportata sulla campana della Basilica di Siponto? “Al centro vi è una bellissima figura della Vergine in rilevo bronzeo – spiega Caroleo – La madre di Dio ha le mani giunte in preghiera e i Suoi piedi poggiano su un quarto di luna e schiacciano il serpente, l’antico nemico”. Nella simbologia cosmologica cristiana, infatti, la Vergine-Luna affianca il Cristo-Sole nel governo dell’Universo.

Nella parte inferiore, sempre con lettere a rilievo, vi sono le parole in latino dell’antica novena a Maria Santissima Immacolata: la scritta interessa tutta la circonferenza della campana.

L’antica cattedrale di Siponto, uno dei gioielli architettonici più belli della Puglia, non smette mai di stupire. Ecco, dunque, tra i mille rivoli di storia che contiene, affiorare anche un omaggio ‘nascosto’ all’Immacolata Concezione. E quale momento migliore per raccontarlo se non proprio il giorno a lei dedicato?

di Maria Teresa Valente

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