Un mondo chiamato porto

I cani bastardi del porto,
hanno le code lunghe e il pelo sporco di unto,
annusano ovunque,
girano con la fame in cerca di cibo,
non hanno padrone
dormono tra le barche
ormeggiate allo scalo,
mordono le corde abbandonate,
inseguono topi di mare
che dimorano nel cantiere
del calafatano,tra la stoppa e il fasciame
come fossero gatti in cerca di pesce.
I cani bastardi corrono,
vanno a spasso tutto il giorno
randagi allo stato puro,
pieni di piattole e di sporco,
in un loro mondo: chiamato porto.

   Di Claudio Castriotta 

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