Ufficio carte d’identità: chiuso per una settimana per carenza di personale

Dal giorno martedì 29 settembre 2020 al giorno martedì 06 ottobre 2020 il servizio per effettuare le carte d’identità è sospeso. È questo lo stringato annuncio diramato dal Comune di Manfredonia che ha mandato in subbuglio la popolazione, dal momento che per una settimana intera verrà a mancare un importante servizio.

In realtà, con il DL Cura Italia la validità ad ogni effetto dei documenti di riconoscimento e di identità rilasciati da amministrazioni pubbliche, con scadenza dal 31 gennaio 2020, è stata prorogata al 31 dicembre 2020. Unica eccezione, la validità ai fini dell’espatrio che resta limitata alla data di scadenza indicata nel documento.

Ma come mai il servizio è sospeso? Probabilmente per consentire il giusto e meritato riposo all’unico dipendente che da mesi sta erogando il servizio. E, a dirla tutta, il dipendente in questione, che viene da Carapelle a Manfredonia due giorni a settimana grazie ad una convenzione tra le due amministrazioni, sta svolgendo il proprio lavoro in maniera a dir poco egregia, essendo riuscito in poche settimane dal suo arrivo a smaltire arretrati di mesi.

La carenza di personale, infatti, aveva costretto l’ufficio ad organizzarsi su appuntamenti che rimandavano gli esasperati cittadini a presentarsi presso l’ufficio carte d’identità anche dopo 3-4 mesi dalla richiesta effettuata, in barba alla fretta che ciascuno poteva avere. Poi, l’arrivo a marzo del dipendente di Carapelle ha portato una rivoluzione. Un vero Superman della scrivania divenuto negli ultimi mesi una leggenda in riva al Golfo, che lavorando in maniera indefessa ed impeccabile ha lasciato stupefatto non solo il pubblico, ma anche i colleghi sipontini che per anni non erano riusciti ad arginare la problematica. L’auspicio ora è che si possa trovare una figura fissa a Palazzo della Sorgente per evitare eventuali disservizi dal prossimo anno.

Intanto, per una settimana il servizio resta sospeso, ma dopotutto a tutti deve essere concesso il diritto al riposo. Anche a Superman.

di Maria Teresa Valente

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