Trivelle, via libera alle ricerche idrocarburi in Adriatico

Via libera alle trivelle in un’area di 30mila chilometri quadrati, nel mare Adriatico. Il Consiglio di Stato ha rimosso l’ultimo ostacolo alle attività della compagnia inglese Spectrum Geo. I giudici amministrativi, infatti, hanno rigettato i ricorsi presentati in appello dall’Abruzzo, dalla Puglia e dagli Enti locali contro il decreto Via (Valutazione di impatto ambientale) relativo a due permessi di ricerca di gas e petrolio rilasciati alla società inglese. L’attività è quella di prospezione descritta da due istanze presentate il 26 gennaio 2011 per altrettante aree dell’Adriatico, la d1 BP SP (per 13.700 chilometri quadrati, da Rimini a Termoli) e la d1 FP SP (per 16.210 chilometri quadrati, da Rodi GarganicoSanta Cesarea Terme). La vicenda non è comunque conclusa: ora il ministero dello Sviluppo Economico dovrà adottare i due permessi di ricerca. Amaro il commento del Coordinamento No triv: “Rimaste ai margini della campagna elettorale, le trivelle irrompono di prepotenza sulla scena del conflitto tra chi è a favore e chi è contro l’attuale modello energetico. Complice la ‘politica’ che fino ad oggi ha lasciato fare il bello ed il cattivo tempo alle compagnie Oil&Gas”.

 

tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/10/trivelle-via-libera-del-consiglio-di-stato-ok-i-permessi-di-ricerca-di-gas-nel-mare-adriatico-dallemilia-romagna-alla-puglia/4217428/

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