A te

Spirti silvani
si apprestano a scetarmi.
Fresco è il giorno
pavido il meriggio,
e la tua ombra
scende greve.
L’anima si fonda
come in un’ombra,
che ieri si chiuse
ed oggi si schiude;
la bocca mia
s’infavella,
e parla e tace
come un’onda
che si rifonda.
O Ermione,
crepitio che dura
nella mia natura.
J.G.M.

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