Sono stato a scuola, oggi (1968)

 UN po’ distante dal bagnasciuga insabbiato quasi aspirato dalla spiaggia, il faro, il corpo di un frate !Si intravedeva la testa, la mano un pezzo di abito colorato di sale marino. L’aria ormai dava brividi, caratteristica del primo freddo e della prima pioggia che agita il mare,del finito autunno! Che io ricordo quand’ero bambino quell’odore dolciastro lo respiravo davanti all’entrata della scuola;quel vecchio vendeva castagne nel cartoccio e il buonissimo castagnaccio.

Nell’aula di scuola vicino al crocifisso c’era una palma d’olivo mentre leggera dalla finestra aperta,cadeva una foglia sul libro,nel giardino del cortile si sentiva un profumo di terra e di fungo ! Ho sempre amato il fumo denso del bosco; un paradiso montagnoso la chiesetta di Montepulsano, tra le nuvole del giorno . I pochi contadini che prendevano messa, le campane, il pane caldo, il parroco, il vino che si beveva in sacrestia ecco la semplicità:il dono; le donne tra i campi, le vecchiette ai fornelli, i bimbi pastori del sonno.

I padri campi e mani fino a sera e poi il riposo sul tavolo, il cibo. Dopo la campanella, la ricreazione, il panino, il passero, passa il segretario:-tutti dentro! Tornate tra i banchi! Io sogno sul banco un gabbiano sulle acque di dicembre con un pesce ,cerca posto: il peschereccio di mio padre tornato dalla pesca entra nel porto. Percorro il viale insieme a lui! Mi impressiona sempre quando vedo quel piccolo palazzo, un carcere , che dà sul maree di cemento, gli occhi di quella gente che ti guarda con un smorfia di lamento qualcuno fuma alla finestra aspetta il giudizio,è di passaggio. Dentro il secchio abbiamo i pesci: è pomeriggio impregnato! sono stato a scuola oggi;però mi sono appena svegliato.

Di  Claudio Castriotta 

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