Quartiere Ferrovia, tre proposte al Comune: riconoscimento come zona storica, ordinanza anti-alcol e filo diretto con i cittadini 

Quartiere Ferrovia, tre proposte al Comune: riconoscimento come zona storica, ordinanza anti-alcol e filo diretto con i cittadini 

Il quartiere Ferrovia di Foggia è tornato, nelle ultime settimane, al centro delle cronache con episodi che parlano da soli: aggressioni e scippi nell’area della stazione, risse serali, mercatini abusivi che spuntano appena terminano i turni delle pattuglie, rapporti sessuali a cielo aperto, consumo di alcol e droga perfino accanto a scuole e luoghi di culto. Episodi che hanno portato, nuovamente, la città di Foggia alla ribalta delle cronache nazionali. In questo clima la fiducia dei residenti è al minimo storico. Non servono slogan, servono scelte chiare, verificabili e rapide. Il gruppo “Difendiamo il Quartiere Ferrovia” avanza tre azioni che il Comune può adottare subito, usando strumenti già previsti dall’ordinamento.

1) Riconoscere il quartiere Ferrovia come zona di interesse storico per regolare gli esercizi fotocopia

Il quartiere Ferrovia non è un “non-luogo”: comprende la Villa Comunale, la fontana monumentale del Sele, viale XXIV Maggio con i suoi palazzi storici e la stazione ferroviaria, simbolo della storia cittadina e della tragedia dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale. A pieno titolo può e deve essere riconosciuto come zona di interesse storico e urbanistico, alla luce del Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/2004). In tale cornice i Comuni, in base al D.Lgs. 114/1998 e alla normativa regionale, possono adottare piani del commercio con vincoli specifici nelle aree di pregio, regolando l’apertura di attività ripetitive e tutte uguali che impoveriscono l’offerta e alimentano la percezione di degrado. La potestà regolamentare comunale (art. 52 D.Lgs. 446/1997) consente di farlo: a Foggia sono state dichiarate “aree di rilevanza urbanistica” persino zone periferiche per l’istituzione delle strisce blu su entrambi i lati; a maggior ragione è doveroso intervenire nel quartiere che rappresenta davvero la storia della città. L’obiettivo è riportare equilibrio e diversificazione, favorire integrazione reale e rilanciare la vocazione culturale dell’area. Con controlli mirati e soprattutto dinamici della Polizia Locale – che è di competenza comunale – si ottiene un presidio quotidiano più efficace.

2) Un’ordinanza anti-alcol da asporto nell’area stazione

Il bivacco legato al consumo di alcol in strada è quotidiano, dalle prime ore del mattino fino a tarda sera, e fa da detonatore a schiamazzi, risse e microdegrado. Molti Comuni, specie intorno alle stazioni, hanno adottato ordinanze sindacali che limitano il consumo di alcol da asporto in fasce orarie e perimetri sensibili, ai sensi dell’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000). L’amministrazione Landella lo fece già in passato: oggi, con restrizioni imposte alla “movida” del centro storico, è coerente intervenire dove il problema è strutturale riducendo immediatamente conflittualità e percezione di insicurezza, senza scaricare oneri ingiusti sugli esercenti foggiani che rispettano le regole.

3) Un “Filo diretto” tra residenti, istituzioni, forze dell’ordine, opposizione e stampa

Le regole servono, ma da sole non bastano: conta il metodo. Per questo i residenti propongono “Difendiamo il Quartiere Ferrovia – Filo diretto”, un canale WhatsApp che metta nello stesso spazio virtuale cittadini, amministrazione comunale, Polizia Locale, rappresentanti dell’opposizione e giornalisti. L’obiettivo è ridurre i tempi tra segnalazione e intervento, garantire trasparenza e rendere verificabile l’azione amministrativa: ogni segnalazione diventa un caso pubblico con presa in carico, tempi di risposta ed esito. Ne beneficiano tutti: chi segnala, perché vede una risposta; chi amministra, perché dimostra con i fatti di esserci; chi delinque, perché trova un deterrente concreto nella tracciabilità delle azioni.

Tre misure semplici, legittime e praticabili: riconoscere il valore storico del quartiere e regolare il commercio “fotocopia”, limitare l’alcol da asporto nelle ore e aree critiche, attivare un filo diretto che trasformi le segnalazioni in interventi misurabili. Non chiediamo miracoli, ma atti amministrativi immediati e un coordinamento serio. Sono tre passi concreti per spezzare la spirale di degrado e restituire al Quartiere Ferrovia sicurezza, decoro e dignità. Ora tocca al Comune di Foggia dimostrare, coi fatti, che la città non è sola.

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