“Pino Rucher, un esempio per noi tutti”

A quanti di voi è capitato di ascoltare la colonna sonora di ‘Per un pugno di dollari’ e pensare ad un manfredoniano? E quanti hanno visto e rivisto ‘Il buono, il brutto e il cattivo’ e ‘Per qualche dollaro in più’ associandoli ad un nostro concittadino? Quentin Tarantino ha utilizzato alcuni flash dalla colonna sonora di ‘I giorni dell’ira’, inserendoli nella saga di ‘Kill Bill’e, con buona probabilità, sa bene che la chitarra elettrica che ha accompagnato tanti spaghetti western è quella di Pino Rucher: manfredoniano, innanzitutto, e musicista eccelso.

Pino Rucher si appassionò da subito alla chitarra, anche grazie allo stimolo dei fratelli maggiori, studiando con i maestri locali e impegnandosi, poco più che ventenne, nelle band dell’esercito alleato statunitense. E’ stato il primo musicista a introdurre nella grande orchestra la chitarra elettrica solista. E’ sua quella che possiamo ascoltare in gran parte dei western di Sergio Leone, musicati da Ennio Morricone.

Pino Rucher, inoltre, ha tenuto a battesimo, musicalmente parlando, gli esordi di Mina (‘Tessi tessi’), di Gianni Morandi (‘Andavo a cento all’ora’), di Rita Pavone (‘Che mi importa del mondo’) e ha partecipato alle manifestazioni musicali nazionali più importanti: il Festival di Sanremo, il Cantagiro, Un disco per l’estate, per citare le più note. Il suo volto è diventato noto per essere apparso negli spettacoli musicali RAI quale componente di rilievo di celebri orchestre, a cominciare da quella dell’indimenticato Cinico Angelini, una delle figure più note e influenti nella programmazione della radio italiana tra gli anni trenta e gli anni sessanta, con cui lavorò per oltre vent’anni.

A Pino è stata dedicata una strada della nostra città, perché Manfredonia non dimentica i suoi figli migliori: coloro i quali sono da esempio per tutti.

Angelo Riccardi

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