Cinque persone sono state sottoposte allo stub – l’esame che serve per verificare la presenza di polvere da sparo su corpo e indumenti – nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Pietro Russo, il 32enne ucciso ieri sera in via Lucera alla periferia di Foggia.
Russo – stando ad una prima ricostruzione – sarebbe stato colpito da alcuni colpi di pistola calibro 9, che lo hanno raggiunto prevalentemente al torace. Sono cinque, invece, i bossoli repertati sull’asfalto davanti all’abitazione della vittima. Non è escluso che l’uomo si trovasse in casa quando il killer o i killer hanno bussato alla sua abitazione, un piano terra in una piccola rientranza di via Lucera: quando Russo ha aperto hanno fatto fuoco. Una dinamica però ancora da confermare. Anche perché pare che al momento dell’omicidio Russo fosse solo in casa. Qualche aiuto potrebbe giungere dai filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Nessun aiuto alle indagini dai residenti del quartiere che hanno riferito di non aver visto nulla o sentito qualcosa di particolare. Sono una decina le persone ascoltate dagli inquirenti che stanno indagando anche nel passato della vittima che aveva avuto qualche problema con la giustizia: il 32enne infatti aveva piccoli precedenti per reati contro il patrimonio.


Vincenzo Coppolella, il 23enne rimasto vittima di un incidente, l’ultimo saluto alla chiesa San Secondino
Foggia, rapinarono un’anziana all’interno della propria abitazione: 5 arresti da parte dei Carabinieri