Mega ingiunzione di pagamento al Comune di Manfredonia. Ritucci e Tasso: “Chi sbaglia deve pagare”
INGIUNZIONE DI PAGAMENTO AL COMUNE DI MANFREDONIA.
Ritucci e Tasso: “Sul mancato pagamento di 148 fatture 2012–2014 servono accertamenti risolutori per ripristinare la fiducia nell’Amministrazione”
IL FATTO
I Consiglieri Massimiliano Ritucci (AgiAMO) e Antonio Tasso (Sipontum) ricostruiscono la vicenda (Riconoscimento di un debito fuori bilancio per ottemperare ad un decreto ingiuntivo esecutivo del Tribunale di Foggia), oggetto di discussione nel Consiglio Comunale del 25 novembre scorso:
- “Si tratta di un debito derivato dal mancato pagamento di 148 fatture di energia elettrica e gas fornite da Edison Energia tra il 2012 e il 2014, per un totale di € 227.233,38 (primo dato vergognoso).
- Edison ha ceduto quei crediti a IFITALIA, che nel 2018 ha ottenuto dal Tribunale un decreto ingiuntivo: cioè, una sentenza che obbliga il Comune a pagare il debito oltre agli interessi di mora e spese legali che si matureranno.
- Il Comune, invece di pagare e chiudere la questione, fece opposizione tardiva (oltre i 40 giorni), subendo inevitabilmente il rigetto del Tribunale con aggravio di spese in danno del ricorrente, quindi dei cittadini (secondo elemento sciagurato).
- Dal 2021 l’Avvocatura comunale segnalava che bisognava pagare entro 120 giorni.
- Non è stato fatto nulla (azione da incoscienti)”.
LA DISCUSSIONE IN AULA
“Quanto emerso dal verbale del Collegio dei Revisori Contabili – continuano Ritucci e Tasso – presenta profili di particolare gravità: tra questi, 25.575,23 euro sono costituiti da interessi di mora e spese legali, qualificati dai Revisori stessi come oneri privi di utilità per l’Ente e potenzialmente configurabili come danno erariale, da trasmettere alla Corte dei Conti”.
I due consiglieri di minoranza sottolineano che la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti, prevista dalla normativa e ribadita dai Revisori, non può esaurirsi in un mero inoltro burocratico di documenti.
“È necessario – affermano – che il Comune proceda con una denuncia dettagliata e circostanziata, che rappresenti nel modo più chiaro possibile il quadro dei fatti, in modo che la ‘Procura Contabile’ possa verificare eventuali omissioni e responsabilità maturate nel corso degli anni”.
Essi evidenziano anche un principio di base della corretta gestione amministrativa:“Un ente pubblico ha il dovere di pagare regolarmente i propri fornitori. In questo caso parliamo di Edison, una grande azienda che ha fornito energia e servizi. Non esiste alcuna giustificazione plausibile per cui 148 fatture siano state lasciate inevase”.
Una condotta simile, proseguono, “mina la credibilità del Comune e rischia di disincentivare imprese e operatori economici dall’erogare prestazioni all’Ente, con effetti negativi immediati sulla qualità e sulla continuità dei servizi destinati ai cittadini.”
L’esigenza di fare chiarezza non riguarda solo gli oltre 25 mila euro di interessi di mora:“La questione è più ampia. È necessario far emergere la verità affinché questa vicenda diventi un esempio per chi opera nella Pubblica Amministrazione. Gli errori, le omissioni o le negligenze non possono rimanere senza conseguenze e far ricadere questi costi sulla collettività. Chi causa un danno erariale è direttamente responsabile e deve pagare: è un principio di civiltà amministrativa, troppo spesso disatteso”.
“La ripetuta impunità – aggiungono – è uno dei mali che più danneggiano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. È tempo di invertire la rotta”.
Nei loro interventi gli esponenti di ‘AgiAMO’ e ‘Sipontum’ ricordano che il quadro temporale della vicenda è chiaro e perfettamente perimetrato:
“Negli anni in cui maturano i fatti erano in carica un sindaco, un assessore competente, dirigenti di settore e funzionari, oltre alle segreterie dei partiti che governavano la città, le quali avrebbero dovuto avere un ruolo politico di controllo sull’operato dei propri rappresentanti e sull’andamento dell’Ente.
È dunque doveroso – sostengono – verificare con precisione chi sapeva, chi avrebbe dovuto intervenire e chi non ha esercitato i propri doveri”.
CONCLUSIONE
Ritucci e Tasso riconoscono che l’Amministrazione insediatasi nel luglio 2024 non ha responsabilità dirette nella vicenda, ma ora ha il compito di gestire con rigore e trasparenza la fase di accertamento.
“L’obiettivo – ribadiscono ancora una volta – è tutelare l’Ente, ristabilire la fiducia dei cittadini e affermare un principio fondamentale: nella cosa pubblica, gli errori non possono essere coperti né dimenticati, specie quando a pagarne e conseguenze sono i cittadini. Le responsabilità vanno individuate, senza eccezioni”.

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